Dal 2010 a oggi sono raddoppiati gli italiani che si sentono poveri (passando dal 6 al 12 per cento). Uno su quattro arriva a fine mese “con molte difficoltà”, il 68 per cento ha paura di perdere il lavoro e solo il 39 per cento pensa di appartenere al ceto medio, un dato che nel 2002 sfiorava il 70 per cento. Lo dice l’indagine realizzata da Swg (su un campione di 1.800 persone) per Legacoopsociali dal titolo “Le cooperative sociali: l’Italia che genera l’economia di domani” e presentata oggi in occasione dell’apertura del terzo congresso nazionale.
Secondo l’indagine se nel 2010 il 6 per cento italiani si sentiva povero nel 2013 il dato supera il 10 per cento, pari a sei milioni di italiani. Crescono anche le persone che dicono di non arrivare a fine mese: erano il 15 per cento nel 2010, il 22 per cento nel 2012 e arrivano al 26 per cento nel 2013. A fare da contraltare a questi dati la crescente paura di perdere il lavoro: nel 2007 aveva questo timore il 37 per cento degli italiani (la rilevazione si riferisce al periodo precrisi) nel 2013 il dato aumento fino al 68 per cento.
L’indagine sottolinea che è diminuita anche l’apertura verso chi viene da fuori e in particolare verso gli immigrati.
Di contro migliora la percezione del Welfare nell’opinione pubblica: per il 70 per cento degli italiani il Welfare è un investimento e non è un costo. Solo per il 25 per cento degli intervistati l’Italia non può più permettersi un sistema welfare come questo. Ma per la maggioranza si tratta di uno strumento di crescita. Dove trovare i soldi per investire nel sociale? Per 46 per cento degli italiani lo Stato deve recuperare le risorse dall’evasione ficale, per il 14 per cento dalle fondazioni bancarie. Tre, invece, sono le principali paure degli italiani: disoccupazione, pressione fiscale e precarietà lavoro. Oltre il 60 per cento delle famiglie chiede servizi di orientamento al lavoro, mentre il 56 per cento indica come bisogno prioritario i servizi di cura domilciliare per le persone aziane. (ec)
Stiamo diventando come i paesi dell’ex URSS. Scappate via da questo paese prima che sia troppo tardi, io lo sto facendo!!!!