Richieste di aiuto delle vittime di usura in crescita esponenziale negli ultimi anni. E se nel 2012 sono stati elargiti a sostegno di chi denuncia 9,2 milioni, nel 2013 (e i dati sono aggiornati al 31 ottobre) sono stati già deliberati 19,45 milioni di euro. È quanto afferma il Commissario antiracket e antiusura, Elisabetta Belgiorno, durante la conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale sulle attività del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura tenutosi presso il Viminale. “Le istanze di accesso al fondo – ha spiegato Belgiorno – sono in crescita esponenziale per l’usura rispetto ad una stabilizzazione di quelle per l’estorsione”.
Sono 701 le istanze pervenute al Comitato di solidarietà nel 2012, 239 per estorsione e 462 per usura. Quelle accolte sono state 247 per cui il Comitato ha deliberato 19,3 milioni di euro, di cui 10 milioni per i casi di estorsione e 9,3 per i casi di usura, ma il dato degli stanziamenti, precisa il Viminale, non è relativo unicamente alle istanze pervenute nel 2012, ci sono anche quelle di anni precedenti. Per il 2013, i dati sono in crescita: al 31 ottobre sono stati deliberati 29,3 milioni di euro, di cui 19,4 milioni soltanto per le vittime di usura e quasi 10 per casi di estorsione. Le istanze esaminate nel 2013 sono oltre 2 mila. “Lo scenario è sicuramente critico – ha affermato Belgiorno -. Nell’esaminare le richieste di accesso al fondo, ci siamo trovati di fronte alla preoccupazione degli imprenditori di dover chiudere e di non riuscire a risalire. Diffusissima l’insicurezza delle famiglie impoverite e costrette a modificare i propri stili di vita con un affacciarsi di vecchie e nuove povertà. Imprenditori che hanno chiesto l’accesso al fondo che avevano un’attività florida e che oggi si trovano a non poter mandare più i figli a scuola e che campano con i banchi alimentari della Caritas riscossi presso le parrocchie”.
Per quanto riguarda le estorsioni, le maggiori somme deliberate nel 2012 sono andate in Sicilia (2,9 milioni), segue la Campania (2,5 milioni), la Calabria (1,5 milioni) e la Puglia (1,1 milioni). Nonostante una certa stabilità registrata sui casi di estorsione, “abbiamo verificato un crescendo, una sequenza impressionante in alcuni territori di reati cosiddetti spia – ha affermato Belgiorno -, dalle minacce ai danneggiamenti fino all’estorsione, per dare un segnale al territorio e dirigere in maniera quasi monopolistica alcuni settori e arrivare al controllo del territorio”.
Le risorse impegnate a sostengo di chi denuncia l’usura, vedono al primo posto la Campania con 3,1 milioni, ad una certa distanza segue la Sicilia (1,1 milioni), un milione in Puglia e circa 900 mila euro sono andati alla regione Lazio. I settori maggiormente interessati sono quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio, le costruzioni e l’agricoltura che tra casi di estorsione e usura ha ricevuto oltre la metà delle risorse erogare dal Fondo di solidarietà. Al secondo posto, per i casi di usura, per risorse deliberate, il settore alberghiero e della ristorazione. “La criminalità organizzata – ha spiegato Belgiorno -, in un momento di grande difficoltà di accesso al credito, si propone come uno sportello bancario parallelo. Le prede sono individuate immediatamente con grande sapienza in quelle attività che registrano un calo nel volume di affari e che, pensando di salvarsi, accedono a questi prestiti usurari che diventano delle vere e proprie lavanderie di denaro sporco”. (ga-RS)
Usura: crescono le richieste d’aiuto
Richieste di aiuto delle vittime di usura in crescita esponenziale negli ultimi anni. E se nel 2012 sono stati elargiti a sostegno di chi denuncia 9,2 milioni, nel 2013 (e i dati sono aggiornati al 31 ottobre) sono stati già deliberati 19,45 milioni di euro. È quanto afferma il Commissario antiracket e antiusura, Elisabetta Belgiorno, […]
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