“L’Aquila 2019 rimane un obiettivo della nostra città. L’Europa e l’Italia non hanno voluto crederci, non hanno voluto sostenere questa grande sfida e puntare sull’Aquila, ma noi crediamo in noi stessi e nelle nostre potenzialità, ed è per questo che se non diventeremo Capitale Europea della Cultura nel 2019, saremo comunque Città Europea di Cultura”.
Questo il commento della senatrice Stefania Pezzopane, presidente del Comitato Aq19.
“Siamo dentro la rete delle città, che hanno preso parte al Programma Italia 2019. Grazie ad un ordine del giorno presentato nell’ambito della legge di Stabilità, di cui sono firmataria e sui cui l’esecutivo ha espresso un parere positivo in commissione, chiediamo al governo di individuare strumenti idonei, nell’ambito della programmazione 2014/2020, al fine di sostenere, attraverso il concorso dello Stato, delle Regioni e degli enti territoriali, il “Programma Italia 2019″, come opportunità per valorizzare i progetti espressi dalle città che hanno presentato la candidatura a Capitale europea della cultura.
Il 2019- prosegue Pezzopane- può essere davvero un orizzonte comune di lavoro, ricco di opportunità per tutti. Per L’Aquila il 2019 ha un significato in più: a dieci anni dal terremoto dovremo aver vinto la sfida della ricostruzione, non solo materiale, ma sociale e culturale della città. Ecco perché non ci diamo per vinti, nonostante gli sciacalli che continuano a tifare contro.
E parlando di sciacalli, non poteva mancare la solita polemica di Chiodi, che ogni volta che L’Aquila viene penalizzata, stappa bottiglie di champagne. È incredibile- prosegue Pezzopane- Nel 2010 strumentalizzava la candidatura dell’Aquila, come ennesimo suo spot elettorale, poi ha abbandonato l’idea. La Regione ha sempre boicottato la candidatura, non ci ha mai sostenuto economicamente. Solo di recente, durante la presentazione del dossier lo scorso 20 settembre, Chiodi si è ricordato dell’Aquila, ci ha scritto una lettera di appoggio e ha mandato il suo ex assessore De Fanis a prometterci un sostegno, mai concretizzatosi.
Dopo aver mortificato la cultura aquilana, tagliato i fondi alle istituzioni aquilane, ucciso l’Accademia dell’Immagine, rallentato la ricostruzione quando ha rivestito il ruolo di commissario, adesso Chiodi accolla le responsabilità della nostra esclusione al governo. Quello stesso governo che fino a ieri sosteneva e che oggi, dopo la spaccatura del PDL e la sua scelta di appoggiare Forza Italia e Berlusconi, gli torna utile attaccare strumentalmente.
Apprezzo, invece, le dichiarazioni di Giorgio De Matteis, che dichiara di non dover disperdere il lavoro portato avanti fin qui.
È proprio quello che abbiamo intenzione di fare, non mollare. Andremo avanti per realizzare una parte del programma, valorizzando il lavoro di cittadini, associazioni, enti che hanno voluto e saputo contribuire in maniera generosa e propositiva ad arricchire un’idea.
Credo sia utile riconvocare a breve la delegazione presente all’audizione ed il Comitato promotore di Aq19, ragionare insieme su questo delicato ed importante passaggio, per non disperdere il patrimonio di idee e di progettualità e la rete di relazioni che abbiamo creato attorno a questo grande progetto.
Al lavoro, quindi, per L’Aquila Città Europea della Cultura nel 2019 dentro il Programma Italia 2019.”
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