Natale è tempo di mercatini. Specialmente nella provincia Sudtirolo (Alto Adige), in linea con la migliore tradizione nordica rappresentata in Italia dall’area geografica di lingua tedesca. Rinomati sono quelli dei grandi centri cittadini, Bolzano, Merano, Bressanone, Vipiteno, Brunico; più caratteristici quelli delle piccole comunità. Ma, fra tutti, i più interessanti (e i più convenienti, in termini di soddisfazione morale) nell’uno e nell’altro caso sono quelli allestiti dalle Associazioni di volontariato per raccogliere fondi per la beneficenza. Coerentemente con le finalità statutarie dei diversi sodalizi.
La solidarietà con i più deboli, i più poveri, i più bisognosi di aiuto, i più emarginati, ci richiama al sentimento di giustizia. E ci educa al rispetto e alla pace. Giustizia e pace a cui l’umanità insistentemente aspira. Per questo tempo natalizio si segnala perciò il mercatino che sarà allestito nella mattinata di sabato 14 dicembre a Bressanone, in via dei Portici Maggiori nel centro storico. A organizzarlo è l’associazione “ – Giordano Liva” di Bressanone che sostiene progetti di animazione, di promozione e di rinascita delle popolazioni del Perù, con particolare attenzione ai bambini e alle madri dei quartieri più disagiati della città di Cuzco.
L’Associazione Educazione alla pace “Giordano Liva” è stata fondata nel 2010 da Alice Bonavida, una giovane brissinese che ha scelto di trasferirsi a Cuzco per dar corso alla sua missione, collaborando con altre organizzazioni non governative già presenti nella città peruviana. Si è creata così una stretta sinergia col Centro culturale “Giordano Liva” aperto a Cuzco una decina di anni fa per volontà dei genitori di un ragazzo pisano, i quali intesero onorare così la memoria del figlio deceduto, dedicando le proprie energie al miglioramento economico e sociale delle condizioni di vita di quelle popolazioni. La realtà in cui operano le due associazioni, quella di Bressanone e quella di Pisa, è uno dei quartieri più poveri di Cuzco, sviluppatosi in poco tempo in seguito alla fuga, verso la città, dei campesinos che si allontanavano dalla campagna per cercare scampo alla gravissima crisi economica. Il quartiere si chiama Francisco Bolognesi, dove la povertà e l’abbandono, insieme alla perdurante crisi economica, diventano fattori di rischio di violenza e di degrado.
Lo scopo dell’associazione “Educazione alla pace” è quello di essere interfaccia per la reciproca conoscenza; e di favorire nello stesso tempo gli scambi commerciali solidali attivando piccoli circuiti di contatti diretti tra il Perù e l’Italia. Una componente significativa di questa attività è costituita dalla ricerca, dal reperimento, e dalla formazione di personale volontario disposto a trasferirsi per periodi più o meno lunghi in Perù e, viceversa, poter accogliere e assistere giovani studenti peruviani attirati dalla conoscenza dell’Europa e dell’Italia. Iniziative, queste ultime, assunte in cooperazione con l’OEW di Bressanone.
Tra le realizzazioni, oltre al Centro culturale G. Liva, che coordina le attività di carattere generale, emergono un corso d’arte e di attività manuali, l’asilo “Los Sembradores” (I seminatori), il laboratorio di lettura per i piccoli dell’asilo e i ragazzi del Circolo G. Liva, il doposcuola, l’animazione per la gioventù come: corsi di disegno, visite ai musei, approfondimento e divulgazione della cultura locale, laboratori attivi di trasformazione di prodotti alimentari (cioccolato, pane, ecc.); per la formazione di giovani donne è stato attivato un salone per parrucchiere, e un progetto “Donne, pane, pace” il cui obiettivo è quello di emancipare le donne dando loro autonomia economica e morale attraverso la formazione professionale di fornaie. Quest’ultimo progetto è stato realizzato col sostegno economico della Provincia Autonoma di Bolzano.
Luigi Casale
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