Nudi, all’aperto senza vestiti nonostante il freddo, come animali in fila per il trattamento contro la scabbia: braccia allargate come in croce sotto gli occhi di tutti, mentre l’operatore spruzza il disinfettante con una pompa. È bastato poco a far spegnere i riflettori su Lampedusa a poco più di due mesi dai naufragi del 3 e dell’11 ottobre costati la vita a circa 600 persone, ma proprio dal Centro di prima accoglienza arrivano le immagini di migranti maltrattati. A rivelarlo, un servizio di Valerio Cataldi mandato in onda nell’edizione delle 20.30 del Tg2 di ieri 16 dicembre. Il video mostra le immagini del “trattamento” all’aperto dentro in un centro di accoglienza che nei mesi scorsi aveva mostrato tutti i suoi limiti, non riuscendo a far fronte al numero di migranti provenienti dal Mediterraneo.
Le immagini del servizio, però, mostrano qualcosa di ben più grave della mancanza di spazi idonei o di servizi. In un video amatoriale girato all’interno del Centro si vedono i migranti tra gli operatori costretti a sottoporsi al trattamento in condizioni inumane, senza vestiti e all’esterno della struttura. “Avevamo visto materassi sistemati ovunque , nei corridoi, nei sottoscala – spiega Cataldi su Articolo21 -. Avevamo visto intere famiglie dormire all’aperto, sotto la pioggia, bambini giocare nelle pozzanghere. Ma quello che mostra il filmato amatoriale di Khalid va oltre ogni immaginazione e trasforma il centro di accoglienza di Lampedusa in un campo di concentramento”. Tra le persone sottoposte al trattamento, migranti eritrei, siriani, ghanesi, nigeriani, kurdi, ma tra loro ci sono anche i sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre. Dalle parole di Khalid si capisce che non si tratta di un eccezione. Il filmato è stato girato il 13 dicembre, ma secondo la testimonianza accade tutte le settimane.
Per Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, intervistata dal Tg2, le immagini descrivono una sorta di “campo di concentramento” e sono la dimostrazione “che questo modello di accoglienza, di cui Lampedusa e l’Italia si vergogna, deve cambiare. Non era quello che ci aspettavamo di vedere appena due mesi dal naufragio che ha suscitato lacrime e promesse”. Di “scelta civile e coraggiosa” da parte del Tg2 nell’aver deciso di mandare in onda nel telegiornale della sera il servizio di Cataldi, parla Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. “Nel filmato, girato all’interno del centro di accoglienza – spiega Giulietti -, si vedono scene indecorose per un paese civile e che richiamano le tristi immagini della prigione di Abu Ghraib”. Per Giulietti “nessuno può tacere di fronte a questo servizio. Ci auguriamo che le Autorità competenti vogliano battere un colpo, promuovere una indagine ed eventualmente assumere le conseguenti decisioni”.
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