Una visita piena di sorprese e di fuori programma, quella compiuta ieri da papa Francesco all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Caratterizzata da sorrisi, abbracci, carezze, più che da discorsi pubblici. E da momenti privatissimi nelle stanze dei piccoli degenti, a cui hanno assistito solo i genitori e il personale indispensabile per l’assistenza. La commozione del pontefice è stata evidente in più di un’occasione, riferita dai medici e dalle mamme e papà che hanno potuto incontrarlo e salutarlo.
Nella cappella del nosocomio il papa argentino ha trovato ad accoglierlo una quarantina di bambini del reparto di oncoematologia, insieme ai loro genitori. Due pazienti gli hanno consegnato la “cesta dei sogni”, contenente tanti fogli scritti e disegnati con “i sogni, le poesie e le preghiere” dei piccoli. Al termine, la risposta del Papa ai bambini e la sua benedizione: “Cari bambini, vi ringrazio per i vostri sogni e per le preghiere che avete raccolto nella cesta che mi avete dato. Grazie tante. Le presentiamo a Gesù, lui le conosce tutte. Specialmente con voi bambini Gesù ha un legame speciale, vi è sempre vicino. Adesso recitiamo insieme una preghiera alla Madonna, lei sta sempre con Gesù”.
Fra le decine di messaggi scritti dai giovanissimi ricoverati e consegnati nelle mani del papa, anche una poesia in rima: “Caro Papa sei arrivato / Non sai quanto ti abbiamo aspettato / Tu sei giunto in mezzo a noi / Senza trofei e senza eroi / Il tuo abbraccio ci servirà / A superare le avversità / Il tuo sorriso i nostri cuori scalderà / La tua parola dolce e gioiosa / Ci farà sentire la vita meno noiosa / Felici noi ti salutiamo / E una bella preghiera con te recitiamo / E più contenti in stanza torniam”. Serena scrive: “Vorrei che Papa Francesco abbracciasse mio fratello!” e Maria: “W Papa Francesco che ci dà speranza e allegria!”. “Vorrei che il Papa mi abbracciasse!”, si augura Bhujan, mentre Flavia chiede: “Aiutaci in questo momento così difficile!”. E Ludovica aggiunge: “Caro Francesco in questo giorno così importante siamo contenti per te e per noi!”. “Ti vorremmo tanto conoscere perché crediamo in te e ci sei simpatico!”, scrive un altro bambino.
Da Tecla un’affermazione: “Il papa è tanto bravo perché dice tante cose belle”; Chiara dichiara: “Caro Papa Francesco ti vorrei amare perché tu mi hai fatto guarire, ti voglio bene”. Miriana dichiara: “Ti vogliamo conoscere” e Antonia Pia: “Fai una preghiera per me e per i bambini del mondo e aiuta i bambini che stanno in Africa. Ti voglio bene papa Francesco”. E poi gli auguri: “Buon Natale papa Francesco ti auguro buone feste di Natale e Dio ti benedica”, “Caro papa Francesco, per Natale vorrei ricevere la salute per me e la mia famiglia. Ti faccio tanti auguri di Buon Natale”. E ancora: “Caro Papa Francesco io sono Nicolò e vorrei stare bene e un giocattolo qualsiasi per tutti. Pace e amore e che tutti stiamo bene”.
Le riflessioni si fanno via via più profonde: “Caro Papa, vorrei che il mondo migliorasse e non fosse così inquinato e che tutti gli abitanti non fossero così cattivi”. “Papa Francesco, mi chiamo Marta ho 14 anni e vengo dalla Calabria. 2 anni e mezzo fa ho fatto il trapianto di cuore, ora mi trovo all’ospedale per via del rigetto. Ho il desiderio di conoscerti perché tu sei semplice come questo campo di fiori, e nell’attesa che questo avvenga. Ti faccio un forte abbraccio. Ti voglio bene”. E Gabriele: “Caro papa Francesco, sappiamo che vieni da lontano, ma sai che proprio vicino a San Pietro c’è un Ospedale dove sono ricoverati tanti bambini malati e c’è pure mia sorella che ha un anno e ha avuto la febbre alta”. (lab)
Papa Francesco tanti gesti e poche parole
Una visita piena di sorprese e di fuori programma, quella compiuta ieri da papa Francesco all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Caratterizzata da sorrisi, abbracci, carezze, più che da discorsi pubblici. E da momenti privatissimi nelle stanze dei piccoli degenti, a cui hanno assistito solo i genitori e il personale indispensabile per l’assistenza. La commozione del pontefice […]
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