Alle ore 21.15, ora locale dell’Iraq di ieri, 26 dicembre, Camp Liberty è stato nuovamente attaccato con decine di missili. Tre le persone uccise e una cinquantina quelle ferite.
L’attacco, avvenuto a seguito del recente viaggio del primo ministro iracheno Al Maliki in Iran, è il quarto a Camp Liberty e segue di pochi mesi l’atroce attacco a Campo Asharf, del primo settembre, sempre da parte delle forze irachene, durante il quale sono state sommariamente giustiziate 52 persone e sequestrate 7, di cui 6 donne, sulle quali il regime iracheno continua a non fornire notizie.
Campo Liberty si trova in prossimità dell’aeroporto di Baghdad e, in virtù di un Memorandum firmato il 25 dicembre 2011 tra il rappresentante Speciale del Segretario Generale dell’ONU in Iraq ed il Governo iracheno, vi sono stati trasferiti da Campo Ashraf gli oltre 3.000 appartenenti all’organizzazione dei Mojaheddin del Popolo Iraniano con la promessa di definire un piano di loro reinsediamento al di fuori dall’Iraq oltre che di sicurezza, protezione e rispetto delle norme umanitarie internazionali.
Sergio d’Elia ed Elisabetta Zamparutti, Segretario e Tesoriera di Nessuno tocchi Caino, hanno dichiarato: “Condanniamo fermamente questa ennesima aggressione da parte di un Iraq che ormai non ha nulla da invidiare al sanguinario regime di Saddam. La gravità e frequenza degli attacchi a danno del movimento di opposizione dei Mojaheddin del Popolo Iraniano devono portare il Governo italiano e l’Unione Europea a condannare fermamente l’accaduto e soprattutto ad accelerare ed ampliare le procedure di accoglienza in Italia e in Europa come rifugiati politici dei residenti a Campo Liberty”.
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