Una telenovela. La vicenda Stamina si arricchisce continuamente di nuove puntate. Tutto nasce nel 2011, con l’accordo che permette alla fondazione di Davide Vannoni di applicare il metodo presso la struttura degli Spedali di Brescia.
28 settembre 2011 – Accordo Vannoni-Spedali di Brescia per l’applicazione del metodo nella struttura.
12 maggio 2012 – L’Aifa, per mancanza di autorizzazioni, chiude il laboratorio degli Spedali Civili di Brescia.
16 maggio 2012 – Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, dispone un’indagine amministrativa presso gli Spedali Civili di Brescia per verificare il rispetto delle norme circa i trattamenti eseguiti con cellule staminali preparati dalla Stamina foundation onlus.
14 marzo 2013 – “E’ urgente dare a tutti la possibilita’ di ricorrere alle cure del protocollo Stamina Foundation, garantendo cosi’ un’uniformita’ di trattatamento a tutti i pazienti a livello nazionale”. E’ l’appello lanciato da Consulcesi, associazione di tutela e difesa dei diritti dei medici.
25 marzo 2013 – Il decreto Balduzzi prevede la prosecuzione del trattamento per chi e’ in cura e la sperimentazione sul metodo con le regole dei trapianti.
Maggio 2013 – Arriva il via libera alla sperimentazione di 18 mesi con un finanziamento ad hoc di 3 milioni di euro.
1 agosto 2013 – Vannoni consegna il metodo Stamina al comitato scientifico in cambio di garanzie di riservatezza.
29 agosto 2013 – Il comitato scientifico sul metodo fornisce un parere negativo.
10 ottobre 2013 – La sperimentazione sulle cellule staminali non puo’ proseguire. Lo annuncia in conferenza stampa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Vannoni definisce la sospensione “disonesta” e una “crudelta’”.
25 novembre 2013 – La rabbia dei malati che chiedono il metodo Stamina sfocia in una manifestazione di piazza. Piu’ presidi bloccano la circolazione al centro di Roma, in piu’ i due fratelli Biviano si estraggono sangue e lo gettano sulle foto di Giorgio Napolitano, Enrico Letta e Beatrice Lorenzin. Il presidio fuori Montecitorio resta (va avanti da luglio), ma la protesta si placa quando il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro incontra una delegazione formata da malati, parenti e Vannoni.
4 dicembre 2013 – Il parere contrario al metodo del comitato scientifico e’ sospeso dal Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Vannoni. Di contro il ministero annuncia la nomina di un nuovo comitato scientifico (formato da personalita’ anche straniere) per la valutazione del metodo.
20 dicembre 2013 – “Il metodo Stamina non conterrebbe cellule staminali”. E c’e’ anche il rischio che sia “pericoloso”. Sono le accuse rivolte a Vannoni, il quale risponde affermando che “si tratta della bufala piu’ ridicola che sia mai stata scritta finora”. Nei giorni successivi sulla stampa viene riportata anche la notizia che non ci sarebbe alcuna prova di miglioramenti reali nei 36 pazienti in cura con il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, almeno stando a una sintesi delle cartelle cliniche consegnate in forma riservata dalla struttura sanitaria al primo comitato scientifico.
28 dicembre 2013 – Parlano, in una conferenza stampa a Roma, i familiari dei malati, secondo i quali “i dati riportati sono falsi”. Loro, cartelle cliniche e video dei loro figli alla mano, sostengono “che ci sono stati miglioramenti”. Intanto il ministero fa sapere di avere scelto i nomi di chi comporra’ il nuovo comitato scientifico: presidente Mauro Ferrari.
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