“Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie”. Papa Francesco nell’Angelus di questa mattina ricorda la Santa Famiglia di Nazareth, in esilio, in fuga e in cerca di rifugio in Egitto, e le difficoltà dei migranti. “In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto, apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili”, spiega il pontefice. “Mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, che sono vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo”.
Esiliati nascosti. Papa Francesco pensa anche ad altri esiliati, gli “esiliati nascosti” li chiama, esiliati che vivono in famiglia: “gli anziani, per esempio, che a volte vengono trattati come presenze ingombranti. Molte volte penso – dice – che un segno per sapere come va una famiglia è vedere come si trattano in essa i bambini e gli anziani”.
Poi svela le “tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa”.
Papa Francesco ricorda la fuga della Santa Famiglia e parla degli immigrati
“Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie”. Papa Francesco nell’Angelus di questa mattina ricorda la Santa Famiglia di Nazareth, in esilio, in fuga e […]
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