Notizie buone e cattive in apertura d’anno, a partire dalla morte di uno dei grafici più usati ed abusati al Mondo, quello che mostra la correlazione tra il prezzo dell’oro e gli asset posseduti dalle principali banche centrali mondiali, sceso vertiginosamente lo scorso anno e che continuara a sprofondare, portandosi dietro, come catastrofica conseguenza peggiorativa, una nuova bolla edilizia, stavolta di marca cinese.
In edicola è uscito “Come sarà il 2014?”, volume ponderoso con i pronostici di sessanta celebrità, da Massimo Gramellini a Gualtiero Marchesi, da Paola Mastrocola a Roberto D’Agostino, Stefano Rodotà, Piergiorgio Odifreddi e molti altri e l’autore, Giorgio Dell’Arti, che avverte che, anche se si tratta di un gioco, comunque esso si basa sullo stato della situazione politica, economica attuale, con dati molto più concreti di quelli degli astrologi che vaticinano vebnto in poppa per i Gemelli e per il Cancro, dopo due anni da dimenticare.
Nel libro si dice anche che, sotto il profilo numerolologico, il nuovo anno, sotto il dominio del 7, sarà favorevole, capace di darci nuova forza e autorevolezza, ma senza staccarsi dalle tradizioni più radicate e migliori, ma intanto, le principali banche d’affari Americane credono in un pericolo inflazione per gli USA ed un progressimo avvitamento negativo per l’Europa.
Nel 2014 i mercati dovranno camminare da soli dicono gli esperti, perché è dal 2009 che le banche centrali hanno immesso miliardi di liquidità per spiongere le economie fuori dalla crisi, con l’effetto più eclatante che è stato quello di spingere i listini azionari ai massimi storici in un contesto economico che fatica a riprendersi in modo serio negli Stati Uniti e che, per ciò che riguarda l’Eurozona, si è rivelato nell’ultimo lustro il peggiore dal secondo dopoguerra. Il market mover dell’anno sui mercati è l’annuncio del tapering (il piano di riduzione degli stimoli monetari da parte della Federal Reserve americana), faranno dfi questo anno nuovo il banco di prova per constatare la solidità della ripresa economica.
Come italiani non possiamo farci molte illusioni e nella migliore delle ipotesi chiuderemo il 2014 con un Pil identico a quello del 2013 ed occorrerà un altro anno per cominciare a risalire.
Sicché, nonostante le parole di Renzi, tutti ritengono che il disamore di noi cittadini per la politica non è destinato a ridursi ed anzi aumenterà, con un numero crescente di italiani che penserà che ciò che veramente interessa ai politici è riuscire a mantenere lo status quo e, soprattutto, di non cambiare nulla per non incrinare un metodo che funziona da anni , vero “collante” tra destra e sinistra, che mantiene e garantisce i privilegi, le prebende e gli affari, oltre a far sopravvivere se stesso.
Comunque, se non vi sarà ripresa, quello che è certo che la nazione intera rischia di crollare e di affondare a partire dal Sud.
E non sembrano buone le prospettive di Carlo Senigalli, presidente di Confcommercio, che ha denunciato da Venezia la sostanziale inefficacia della legge di Stabilità affermando che la manovra non riesce a centrare uno dei suoi obiettivi principali, la ripresa, mentre è tutta incentrata a “far quadrare i conti dello Stato usando la leva fiscale”.
D’altra parte, anche guardando alla nostra Regione, l’avvio di anno non poteva essere più nefasta, con la morte, ad appena tre ore dal primo vagito, di Enrico Di Paolo, “Guru” per molti motivi e non solo musicali, stroncato da un infarto a soli 53 anni, ennessimo strazio in una città martoriata e che non si riprende da lutti singoli e collettivi, a cui tenacemente cerca di reagire, ma con una estrema e crescente confusione.
Brutte notizie anche da Pescara, con il Natale peggiore di sempre, negozi vuoti ed offerte diserte, specchio di una crisi profonda, di cui non si intravede la fine, con una disoccupazione crescente che si è attestata a quasi l’11% e che rischia di crescere ancora, mentre già a novembre sono finiti i soldi della cassa integrazione, come denunciato in una lettera dell’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti, inviata a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo, in cui si precisa che il totale delle ore di cassa integrazione in deroga è salito di 4 milioni in più rispetto al 2012, arrivando al totale spaventoso di 28 milioni di ore.
Non tante le belle notizie a cui comunque ci attacchiamo per avere respiro e speranza.
In primo luogo la scelta, encomiabile, del primo cittadino di Celano di erogare, in 5 anni, un mlione per ricerche archeologiche nel territorio, usando i proventi ottenuti dal fotovoltaico e poi quella del sindaco de L’Aquila che ha trovato il modo di garantire i contratti per un gran numero di impiegati comunali che, altrimenti, rischiavano di restare a casa.
Lo stesso sindaco si riveste di fermezza ed invita tutti i cittadini a tenere alta la guardia e a pensare alla mobilitazione, se sarà necessario, perché il 2014 sarà decisivo per le sorti di una città che sembra ormai essere stata abbandonata dal governo.
Non so se dare per buona, infine, la notizia, oggi su Il Centro, del servizio fotografico che campeggia sul numero in edicola di Payboy e che riguarda la bella chietina Nausica Cardone, oggi playmette dopo essere stata esclusa dal Grande Fratello e dall’Isola dei Famosi con le ingiuste acvuse di essere una pornostar mentre ha fatto solo la cubista, la spogliarellista ed essersi poi dedicata al “castigatissimo” burlesque, spettacolo con caratteristiche più comiche e parodistiche che erotiche e che ormai è benedetto anche da Famiglia Cristiana e con nuove icone sabntificate del calibro di Madonna, Christina Aguilera e Gwen Stefani.
Una tappa professionale importante per la Cardone, certamente bellissima ed anche talentuosa, dal momento che, apprendiamo, si diletta anche a fare la dee jay nei locali più trendy d’Italia, come il Byblos di Riccione ed è stata persino la protagonista di alcuni scatti del fotografo Roberto Grillo per l’inaugurazione della nuova discoteca Set Action Stage de L’Aquila.
Sulla bellezza ed il suo odierno “valore” (e mercimonio), ricordiamo le terrificanti affermazioni della signora (o signorina) Terry De Nicolò, di professione (orgogliosamente esibita) escort, che che ha pubblicamente espresso, con tanto di plauso del suo alter efgo maschile e giornalistico Sallusti, il suo disprezzo per chi guadagna “solo” due mila euro al mese; e per le eguaglianze, chiasrendo che: “ le racchie devono starsene a casa”, in quanto non potrebbero vendersi appunto, e quindi non in grado di creare ricchezza.
Terry e Sallusti, in una puntata di Exit , hanno chiarito che se: “a 37 anni non hai una casa di proprietà sei un fallito”, noncuranti di statistiche, dati e osservatori sulla questione del lavoro dei giovani e sulla mancanza di libertà di accesso e con l’aiuto dell’onorevole Stracquadanio, dimostrato che: “vendere il proprio corpo per fare carriera in politica è una forma di libertà”.
Ora va ricordato che la Francia ha per esempio vietato il “lancio di nani”, poiché, in quella terra, accadeva che degli esseri umani affetti da nanismo venissero appunto lanciati come delle palle da volley nel corso di show dei record. Ed anche se loro erano felici di sottoporsi a quella umiliazione dietro pagamento, il gioco è stato vietato. E’ solo un esempio e si potrebbe continuare all’infinito.
Ha ragione (e da vendere), Sabina Ambrogi, che racconta, sul modello di La Fontaine, un apologo in forma di favola, in cui si narra di un’arnia in cui ogbni insetto è un po’ ladro e scrocca agli altri, ma si dice che l’alveare è ricco e siccome siamo agli inizi del XVIII secolo, e c’è nell’aria una certa influenza religiosa, i furbetti si sentono un po’ colpevoli , e un bel giorno decidono di diventare onesti. I commercianti non rubacchiano più. I bordelli si chiudono, e via di seguito. Le conseguenze sono che, per esempio, le prostitute che avevano bisogno di bei vestiti per sedurre i loro clienti non hanno più bisogno di nulla perché sono diventate virtuose, alcune sono entrate in convento, e dunque i sarti che facevano bei vestiti diventano poveri. E poiché non chiedono più stoffe, anche i commercianti in stoffe diventano poveri. Così l’alveare diventato onesto entra nella decadenza.
La morale sarebbe che “i vizi privati fanno la virtù pubblica”. Ma più di tutti il sottotitolo della favola svela l’antropologia liberale di cui oggi assistiamo al massimo del compimento e della decadenza: “siate il più possibile avidi e egoisti. Spendete al massimo per il vostro piacere perché così fate il meglio per la prosperità della vostra nazione e la felicità dei vostri concittadini”. Liberalismo come liberazione dei vizi privati e delle passioni private , di quelle che si chiameranno all’epoca di Freud le pulsioni. E che hanno confermato il passaggio da un’ economia del desiderio a un mercato del godimento indotto e imposto alla maniera di Sallusti, Stracquadanio e Terry De Nicolò.
Allora al giubilo di sapere che una conterranea sta sulle patinate e desiderate pagine di Playboy, si strozza, nell’assillo di un delirio insinuante, come ne i Cinque Casi Clinici di Freud o neklla “Fuga nelle tenebre” di Schnitzler, che con una serie indistinta di presentimenti e ammonimenti, fa oscillare tutta la realtà, gettandola in un’incertezza simile a quella dei sogni, anzi, come nel caso di Balzac o Dostoevskij, degli autentici incubi.
Nel teatro No i tengu sono reature capricciose che vivono nelle foreste e sono in grado di cambiare forma, potendo essere sia buoni che maligni in relazione al contesto e credo vivamente che anche nella vita, i fatti non siano buoni o cattivi in assoluto, per quello che generano in ciascuno e, al contempo, nella comunità.
Carlo Di Stanislao
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