“E’ stato un fulmine a ciel sereno, mi sento fortemente tradito”. Queste le prime dichiarazioni del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, a commento dell’operazione ‘Do ut Des’ su presunte tangenti in alcuni appalti del post terremoto. “Sono un garantista pero’ l’unica cosa che mi sento di dire – ha aggiunto – chiedo veramente, disperatamente, alla magistratura e all’autorita’ giudiziaria, piena luce, comunque e dovunque illuminando qualsiasi angolo, qualsiasi luogo di questa amministrazione comunale. Cio’ perche’ la cosa drammatica e’ che qualsiasi ombra sul processo che va dalla prima emergenza fino ad oggi per quanto riguarda il processo della ricostruzione getta un discredito terribile, danneggia gravissimamente l’immagine di una citta’ che deve convincere non solo l’Italia ma il mondo che deve essere ricostruita. Dalle pochissime notizie che ho in questo momento – ha proseguito Cialente – si tratterebbe di un fenomeno molto limitato, in particolare di una societa’ che ha utilizzato il puntellamento a palazzo Carli, sede del nostro rettorato. Ma questo non vuol dire. Ripeto, qualsiasi ombra, qualsiasi pelo nell’uovo rovina l’intera immagine della citta’. Dopo di che spero che tutti gli indagati possano dimostrare la loro innocenza. Ho sempre raccomandato la massima trasparenza, ecco perche’ mio sento fortemente tradito. Abbiamo i riflettori del mondo puntati addosso”. Il sindaco ha quindi parlato, in particolare, di due degli indagati finiti ai domiciliari: Vladimiro Placidi e Pierluigi Tancredi. “Placidi – ha ricordato il primo cittadino – fu nominato assessore il 15 dicembre 2009 quando dopo mesi terribili in cui andavamo avanti con 4/5 assessori rafforzammo la Giunta. Quella di Placidi fu una nomina di un assessore tecnico perche’ fu nominato responsabile della ricostruzione dei beni culturali in quanto direttore del Consorzio dei beni culturali dell’Aquila del quale il Comune era maggiore azionista, diciamo cosi’. Per quanto riguarda Pierluigi Tancredi, invece, era consigliere di opposizione (Fi, ndr) nei primissimi giorni successivi al sisma. Mi disse che era disponibile a dare una mano. Dopo una settimana gli firmai una delega affinche’ seguisse la ricostruzione degli edifici storici. Ma la notte stessa, io dormivo in camper, fui raggiunto da circa un migliaio di sms di cittadini arrabbiatissimi su questa cosa. Cosi’ il giorno dopo lo chiamai dicendogli guarda la citta’ non capisce questa cosa, per cui la delega gli rimase per 24 massimo 48 ore”. Pierluigi Tancredi era stato precedentemente assessore al Bilancio e alla Cultura quando l’Amministrazione era guidata dal sindaco di centrodestra Biagio Tempesta.
Foto: NurPhoto.com
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Tangenti ricostruzione L’Aquila, Cialente: ‘mi sento tradito’
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