Il produttore americano di microprocessori Intel mira a umanizzare le interazioni con i dispositivi di elaborazione, grazie tra l’altro ad una piccola telecamera 3D. L’annuncio nel padiglione dedicato al CES di Las Vegas 2014 che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno portare all’attenzione anche qui in Italia per segnalare i progressi della tecnologia in questo campo che certamente modificherà ulteriormente le nostre abitudini.
“Siamo sull’orlo di una grande rivoluzione” che sarà “cambiare per sempre il modo in cui interagiamo con il computer”, ha assicurato il responsabile della filiale dell’’elaborazione percettiva’ del gruppo, in una conferenza stampa alla vigilia dell’apertura del high-tech fiera International CES di Las Vegas. Ed ha promesso “Renderemo naturale, intuitivo e coinvolgente l’interazione uomo-computer. Lo renderemo più umano”.
Il gigante dei chip ha perciò lanciato una nuova famiglia di prodotti, Intel RealSense. Uno dei primi, presentato lunedì, è una piccola e sottile fotocamera in tre dimensioni destinata ad essere incorporati in computer o tablet basati su processori Intel. Essa è stato presentata in notebook o ibridi da Dell, Asus e Lenovo.
Tra le possibili applicazioni, Intel ha mostrato lunedì scorso come la fotocamera 3D valuta quanti sono gli oggetti o le persone e permette ad esempio di modificare lo sfondo dietro l’utente durante una chiamata in conferenza su Skype, dei messaggi di servizio internet di Microsoft.
Essa è anche utilizzata per il riconoscimento dei gesti, permettendo i comandi gestuali per giochi o semplicemente aprire un’applicazione aprendo la mano sullo schermo.
Un altro possibile uso, il riconoscimento facciale. Ad una dimostrazione nell’utilizzazione del software Google Earth, la fotocamera è stata adoperata per seguire la direzione della testa e degli occhi dell’utente per modificare l’immagine sullo schermo: come sarebbe naturalmente nella vita reale, ha guardato a destra, sinistra, superiore o inferiore per vedere sullo schermo nella direzione corrispondente.
“Abbiamo finalmente rimosso la finzione del termine ‘fantascienza’ e fatto cose reali”, ha comunicato il responsabile che ha sottolineato, che tuttavia, questo sarà possibile solo creando “un ecosistema”, con una serie di altre aziende che hanno collaborato al progetto con Intel nei contenuti, per il computer o la stampa anche 3D.
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