Con Cota la politica si conferma sovrana e anarchica

«Ci sono voluti più di tre anni per valutare la regolarità di una elezione regionale? E adesso? Esiste una norma che obblighi, chi ha avuto senza averne diritto, di ridare tutto indietro? L’assenza di regole nella politica è il vero attentato alla democrazia. Non si fingano sorpresi in Piemonte, se c’era chi da sconfitto credeva […]

elezioni-regionali-2013«Ci sono voluti più di tre anni per valutare la regolarità di una elezione regionale? E adesso? Esiste una norma che obblighi, chi ha avuto senza averne diritto, di ridare tutto indietro? L’assenza di regole nella politica è il vero attentato alla democrazia. Non si fingano sorpresi in Piemonte, se c’era chi da sconfitto credeva di essere vittima di una truffa, il truffatore non poteva non sapere di essere tale.
In politica non esistono responsabili, anche quando certi errori pregiudicano il naturale percorso democratico, anche quando a venir lesi sono i diritti dei cittadini così come presi i loro soldi. Pensavamo di aver toccato tutti il fondo con tangentopoli e poi con l’epoca berlusconiana e invece tutto è ancora così presente seppur latente: la stupida idea che basti allontanare un personaggio dimenticandoci che esso come gli altri si muove all’interno di un sistema anarchico e sovrano. Si, la politica oggi è la massima espressione di anarchia e sovranità: si muove senza regole e dispone di ogni potere. Il Parlamento tace, al massimo sussurra o borbotta ma non impugna la situazione, non si mobilita anche avendone il diritto e il dovere eppure è proprio il Parlamento la casa degli italiani è li che siedono i rappresentanti e allora perchè con orgoglio e dignità non interviene? Intanto gli italiani subiscono nuove tasse per ulteriori 1,4 miliardi di euro e sempre più tartassati sono coloro che hanno una casa, una busta paga, una pensione e uno studio di settore che valuta una piccola ditta alla stregua di una multinazionale. Tasse che si pagano con una tale difficoltà che c’è da chiedersi, è giusto svenarsi per dare allo Stato, alle Regioni, ai Comuni per poi assistere a scene così vergognose? A furia di colpirci con tasse, balzelli e manovre finanziarie i nostri stipendi come i nostri piccolo patrimoni, una casa e qualche euro in banca, sono stati rasi al suolo, da orgoglio a preoccupazione, da desiderio ad incubo. Meglio non lavorare, meglio non avere niente, meglio la libertà che l’esser resi schiavi da questi illustri personaggi. Oppure, è tempo di unire tutti i cittadini, tutte le associazioni per studiare, chiedere e ottenere una sana riforma politica e di governo.

Marco Paccagnella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *