14 gennaio 2014: Tunisi, tre anni dopo la rivoluzione. In Ebook la seconda edizione di “Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in una società che cambia”

Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi viaggio in una società che cambia – seconda edizione Il 14 gennaio 2011 Zine al-Abidine Bin ‘Ali veniva deposto dalla spinta rivoluzionaria. A tre anni dalla “rivoluzione dei gelsomini” la seconda edizione aggiornata del libro “Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in una società che cambia”, esce in formato Ebook. […]

Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi viaggio in una società che cambia – seconda edizione Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in una società che cambiaIl 14 gennaio 2011 Zine al-Abidine Bin ‘Ali veniva deposto dalla spinta rivoluzionaria. A tre anni dalla “rivoluzione dei gelsomini” la seconda edizione aggiornata del libro “Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in una società che cambia”, esce in formato Ebook.

Il movimento di rivolta continua, sebbene non sia sempre alla luce del sole. Le donne, in particolare, rappresentano l’incarnazione del valore della dignità nella gestione delle fasi più delicate. Non potrò dimenticare la protesta silenziosa delle donne al corteo funebre di Chokri Belaïd – ricorda Ilaria Guidantoni nell’introduzione alla seconda edizione – ucciso mentre usciva da casa, seguendo il feretro fino all’interramento, contravvenendo così ad un precetto del Corano senza però destare scandalo, ottenendo in tal modo rispetto. La decisione di sancire nella nuova Costituzione in corso di approvazione la parità di doveri e di diritti tra uomo e donna è frutto anche di questo. La conferma arriva da alcuni articoli della Nuova Costituzione che si stanno votando: è stato affermato il principio secondo il quale i diritti acquisiti non possono più essere messi in discussione e quello che le donne temevano è stato scongiurato.

Il laboratorio tunisino sul quale l’autrice è pronta a scommettere è infatti quello gestito da donne adulte: il processo della maturità, dei progetti, dell’esercizio del lavoro come palestra per i diritti, della scommessa di ridisegnare una stagione culturale dopo vent’anni di progressiva atrofizzazione. Negli ultimi mesi il Paese è tornato a vivere e ora è il momento per scommettere, sfidando il rischio Paese, e di investire in Tunisia, a due passi da casa, perché c’è il settore dell’ambiente, del benessere, del turismo di nicchia, di tutto quanto ruota intorno alla qualità della vita, che potrebbe accogliere una domanda potenziale importante, dalle nuove reti energetiche, alle fonti rinnovabili, ad un’edilizia più eco-compatibile, come ha sottolineato il Ministro degli Affari Esteri Emma Bonino – in visita nella capitale il 2 e 3 settembre scorso – annunciando il 2014 l’Anno del Mediterraneo.

Il libro è una tessitura di incontri-conversazioni con varie figure della società tunisina, come Kmar Bendana e Silvia Finzi, docenti a La Manouba; Imen Ben Mohamed, deputata di EnnahDa, eletta in Italia; Luigi Merolla, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi; le scrittrici Lilia Zaouali e Fawzia Zouari; e poi giornalisti, artisti, manager, gente comune.Il libro tocca i luoghi strategici della rivoluzione: dall’Orologio, detto il Big Ben, celebrativo del presidente Bin ‘Alinella ribattezzata piazza 14 gennaio, giorno della sua detronizzazione; al cosiddetto Ministero del Terrore, metafora dell’orrore custodito nei sotterranei per lunghi anni di corruzione e violenza; all’Hotel Africa, rifugio dei giornalisti durante la rivoluzione, simbolo del vecchio regime. Infine, l’autrice descrive i luoghi storici di Tunisi, come la Medina, brulichio di voci e odori e il Museo del Bardo, econsiglia luoghi di cultura, ma anche hotel, ristorantini, caffè e negozi speciali, per un soggiorno piacevole e non solo culturalmente impegnato.

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