Anche la Regione Abruzzo metterà a disposizione autobus per portare, nei prossimi mesi, a Roma, a Palazzo Chigi, una nutrita rappresentanza di amministratori locali in occasione della presentazione al presidente del Consiglio dei Ministri delle firme a sostegno della petizione lanciata dalla Gazzetta del Mezzogiorno con l’obiettivo di far arrivare treni più veloci anche lungo la dorsale adriatica. Lo ha assicurato, questa mattina, a Pescara, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, durante la conferenza stampa nella quale è stata presentata l’iniziativa ha l’ambizione di riequilibrare il gap infrastrutturale ferroviario esistente tra il versante tirrenico e quello adriatico e tra il nord ed il sud della Penisola. “Se serve sono disposto anche guidare io un pullman – ha esordito Chiodi – perché in questa vicenda bisogno avere un approccio pragmatico. Infatti, sarà possibile ottenere dei risultati concreti solo se si riuscirà a fare davvero massa critica con le altre Regioni della dorsale adriatica come Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise e Puglia. In particolare ? ha proseguito il Presidente – dobbiamo indurre il Governo nazionale ad appoggiare la rivisitazione delle reti di trasporto trans-europee (TNT) negoziate, è il caso di ricordarlo, tra Stati europei ed Unione europea tra la seconda metà degli anni ’90 ed il 2005. Per questo, – ha rimarcato – vorrei che fosse ben chiaro che non potrà essere certo una sola Regione o più Regioni ad interagire con la Commissione europea sui questa tematica ma necessità il coinvolgimento diretto del Governo”. Chiodi che, come hanno ricordato il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso ed il responsabile internet del quotidiano pugliese, Franco Giuliano, entrambi presenti alla conferenza stampa insieme al sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, ed ai rappresentanti di organizzazioni di categoria come la CNA, Confartigianato e ANCE, “è stato il primo presidente a credere in questa battaglia di civiltà ed anche il primo ad aderire al forum organizzato nel maggio scorso a Bari per rilanciare il tema dell’alta velocità sull’adriatica”, ha ringraziato la Gazzetta del Mezzogiorno “per il suo ruolo di stimolo e di animazione sul territorio, un ruolo non certo usuale per un giornale ma che – ha ricordato Chiodi – sta facilitando l’azione politica e la sta accompagnando attraverso un percorso che è quello di una sacrosanta rivendicazione di alcune comunità regionali”. Non sono pochi gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di un’opera che, sempre a giudizio di Chiodi, si annuncia “costosissima ma che sarebbe ancora più necessario inserire nei prossimi atti di programmazione del Governo perché, nel frattempo, oltre ai ritardi accumulati sul piano dell’Alta velocità, ci sono anche delle scelte di Trenitalia che stanno penalizzando la dorsale adriatica sia in rapporto agli investimenti effettuati in questi anni sia in riferimento al depotenziamento dei mezzi subito dal versante adriatico a vantaggio di quello tirrenico”. Il presidente Chiodi ha, inoltre, chiesto “una particolare attenzione al tema dell’Alta velocità evitando, però, di dire stupidaggini come quella secondo cui l’Alta velocità arriva ad Ancona perché non è così. Invece, – ha sottolineato – arriva solo fino a Bologna. Magari arrivasse ad Ancona perché questo significherebbe, prima di arrivare a Bari, realizzare tutta una serie di opere infrastrutturali lungo tutto il tragitto e quindi anche in Abruzzo”. Intanto, da questa mattina, è operativo, a Pescara, nella piazza antistante la vecchia stazione ferroviaria, accanto al bus della Gazzetta del Mezzogiorno, il banchetto per la raccolta di firme a sostegno della petizione che mira a portare l’Alta velocità anche sull’adritica. Una iniziativa che, nelle scorse settimane, ha visto, tra gli altri, anche l’adesione del ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi.
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TAV adriatica: Chiodi opportunita’ per l’Abruzzo
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