Se L’Aquila è ingovernabile è meglio un commissario
così scriveva il Presidente di Confindustria L’Aquila il lontano 18 marzo 2011, a seguito della crisi comunale e delle dimissioni del sindaco Cialente.
Il prossimo sindaco dell’Aquila, un unico direttore d’orchestra
. dicembre 2011, così si esprimeva Confindustria, prima delle elezioni Amministrative, chiedendo senso di responsabilità e rispetto dei valori etici e morali che reggono la comunità.
Gli antichi Greci combattevano tenendosi per mano, e noi dobbiamo fare come loro: politica, forze produttive, sindacali e società civile, siamo tutti obbligati a viaggiare insieme.
Ora, a quasi due anni e mezzo di distanza, ed a seguito degli eventi delle ultime settimane che hanno catapultato la nostra città alla ribalta delle cronache nazionali, Confindustria L’Aquila, al di là del richiamo dovuto, purtroppo inutilmente, alla tanto reclamata legalità, ha ritenuto opportuno rimanere in silenzio, nel rispetto di chi stava facendo scelte difficili, in un momento di grandi tensioni. Silenzio responsabilmente mantenuto anche da parte del sottoscritto, in veste di Consigliere delegato di Confindustria L’Aquila alla ricostruzione.
Ora che il Sindaco dell’Aquila torna nuovamente sui suoi passi, diventa quanto mai attuale quell’intervento del Presidente di Confindustria L’Aquila del dicembre 2011, richiamato in premessa. Eventi giudiziari a parte, si è generato un clima di tutti contro tutti, in una spiccata stratificazione di interessi. Sono molteplici i fuochi accesi e noi imprenditori ci domandiamo: Sarà in grado il Sindaco, di spegnere i tanti fuochi accesi? In un clima di reciproca delegittimazione, sarà capace il primo cittadino di ricoprire il ruolo di mediatore e, quindi, di guida della città verso la ricostruzione?
Anche noi, imprenditori del territorio, rimaniamo meravigliati ed amareggiati nei riguardi di quanto è apparso sulle testate di importanti quotidiani nazionali, non solo per i contenuti ma altresì per i toni utilizzati.
Ebbene, poiché il tutto ruota sempre intorno agli interessi economici, proponiamo, in una logica di trasparenza, di rendere pubblici gli importi dei lavori post sisma che ogni singola azienda ha realizzato e/o aggiudicato, siano essi pubblici che privati. Vediamo quanti milioni sono ricaduti sulle imprese locali e quanti sono usciti dal territorio: è mai possibile che un pugno di imprese siano piombate a L’Aquila, con referenze di ogni genere, e siano riuscite ad accaparrarsi lavori per circa un miliardo di euro e poi improvvisamente siano piombate in concordati fallimentari o in fallimenti veri e propri? Come è possibile che nessuna testata Nazionale si è scandalizzata di tutto ciò? E mai possibile che la stragrande maggioranza degli appalti pubblici assegnati negli ultimi mesi (vedi lappalto dei sottoservizi, del Teatro Comunale etc
) siano bloccati dai ricorsi?
Abbiamo ancora una battaglia aperta circa la restituzione delle tasse, pari a circa 500/600 milioni di Euro e nessuno ci ha dedicato attenzione a livello nazionale. Abbiamo i 100 milioni di Euro delle Attività produttive bloccati, e nessuno si scandalizza di ciò.
Gli imprenditori aquilani hanno dimostrato onestà e spirito di sacrificio e la città dell’Aquila non merita tutto questo: è giunto il momento di fare un salto di qualità, di ascoltare sul serio le Parti Sociali, di confrontarsi con le forze politiche e di decidere, governare, amministrare ed assumersi le proprie responsabilità; il senso di responsabilità di noi imprenditori radicati nel territorio, ci porta a sopportare tutto per il bene delle nostre famiglie, i cui destini dipendono dal nostro fare, ma tutto ha un limite e, questa volta, i nostri cari politici lo hanno di gran lunga superato e non sopporteremo, per il prosieguo, ulteriori prese in giro!
Ezio Rainaldi
Delegato di Confindustria L’Aquila alla ricostruzione
Lascia un commento