Roberto Riga, l’ex vice-sindaco dell’Aquila, dimessosi a seguito dell’avviso di garanzia ricevuto nell’ambito delle inchieste per presunte tangenti post-sisma, in una nota si dice “stupito ed amareggiato dall’intervista rilasciata dal Sindaco Massimo Cialente sul quotidiano La Repubblica di oggi.”
“La cosa che più mi addolora è quella di essere stato un collaboratore di un sindaco che ama scaricare la responsabilità sugli altri senza neanche aver accertato se essi hanno commesso errori o sbagli.” continua Riga
Quello che onestamente mi ha lasciato basito ed amareggiato riguarda il contenuto delle domande poste dal giornalista e nello specifico la circostanza del mio status di “arrestato”, riferito per ben due volte. Ebbene, in tali occasioni il Sindaco Cialente non chiarisce assolutamente che il sottoscritto è stato raggiunto da un informazione di garanzia, istituto a tutela dell’indagato, ma con saccenza, arroganza ed irriconoscenza precisa il mio stato d’animo riferendo cose non precise e vere.
A tale scopo, onde fugare ogni dubbio sul mio conto, vorrei precisare che l’accusa levata nei miei confronti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila è a tutt’oggi confinata nell’alveo delle indagini preliminari, talchè lo scorso 13 gennaio sono stato convocato dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Mancini per rendere interrogatorio, in qualità di persona sottoposta ad indagini e non come imputato.
Per dovere di cronaca, circostanza spesso trascurata proprio dagli “addetti ai lavori” e per mero spirito collaborativo vorrei evidenziare che lo scrivente non è mai stato sottoposto ad alcun tipo di misura di custodia cautelare, come appunto erroneamente viene riportato più volte nella predetta intervista rilasciata dal sindaco Cialente.
Senza lasciarsi permeare dal “vizio” del pregiudizio e della condanna anticipata, frequente in chi usa molto il verbo “arrestare”, soltanto come esercizio semantico e lessicale , piuttosto che esercitazione di vita attiva, vi potrei comunicare alcuni passaggi dell’inchiesta in cui gli stessi personaggi chiave riferiscono di vicende nelle quali sono estraneo.
Tuttavia temo che tale opera ricostruttiva possa non interessarvi in quanto indirizzata alla sola ricerca della verità, mentre presumo sia più semplice individuare personaggi “sporchi, brutti e cattivi” sui quali concentrare tutta l’attenzione mediatica a discapito di una reale e puntuale ricostruzione dei fatti.
Infine, ricordo a Cialente, con la serenità e la chiarezza che mi ha sempre distinto, che è il momento che inizi ad assumersi le vere responsabilità di un Sindaco e pensi con entusiasmo al futuro della città per garantire prospettive alle giovani generazioni e sicurezza agli anziani. Conclude Roberto Riga
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Tangenti Ricostruzione L’Aquila, Riga: ‘sono estraneo ai fatti’
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