Doppiamente bugiardi rispetto alla risposta data a mezzo stampa il Presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo e l’assessore alla Cultura Marianna Scoccia. Potrebbe sembrare un accanimento, quello perpetrato da parte dei 15 enti culturali che chiedono chiarimenti all’amministrazione provinciale, ma è unicamente la voglia di fare chiarezza su una situazione che chiara certamente non è. Sarebbe stato meglio si fossero trincerati dietro un decoroso silenzio, senza addurre spiegazioni che hanno semplicemente dimostrato come una macchina burocratica che dovrebbe gestire soldi pubblici e non scegliere autonomamente a chi destinare fondi o confondere la produzione artistica con l’acquisto di alcuni strumenti musicali.
Triste, peraltro, la strumentalizzazione fatta con i banchi di scuola e le strutture curative per anziani da opporre alle erogazioni già destinate a enti che comprendono certamente il momento di crisi, ma non si fa chiarezza sul fatto che il problema è aver iscritto questi contributi mai giunti e sempre promessi nei bilanci di competenza.
Alcuni punti di approfondimento si rendono necessari.
1 La chiamata è arrivata dalla Provincia dell’Aquila, dall’ente partono gli atti e si parlava unicamente di un problema di adeguamento per le nuove norme sulla trasparenza ed erogazione di risorse economiche a soggetti terzi.
2 Bastava esplicitare l’intenzione già nel 2012 sarebbero stati tolti dai bilanci i contributi ascrivibili alla Provincia e comunicato al Ministero di conseguenza. Il Presidente Del Corvo dunque ha promesso contributi inducendoci in errore nella sua qualità di pubblico ufficiale facendo mettere in bilancio somme non stanziate, una scorrettezza nei confronti di soggetti che agiscono in buona fede.
3 L’Assessore Scoccia, in una occassione affiancata dall’Assessore D’Eramo, fino a dicembre ha giurato circa lo stanziamento di una cifra pari a 200 mila euro, poi ridotta a 100 mila ma mai è stato dichiarato che i contributi non sarebbero stati stanziati per sopraggiunti problemi. Appare chiara l’incapacità gestionale dell’assessore alla cultura del suo settore di competenza.
4 Si dichiara che non ci sono soldi per la cultura ma vengono comunque elargiti contributi straordinari soltanto in taluni casi. Se crisi c’è crisi ci deve essere per tutti, siamo alle solite anche per la provincia dell’Aquila esistono figli e figliastri.
5 E’ evidente il divario formato tra la politica e la dirigenza della Provincia dove si assiste a un continuo scaricabarile. Se davvero la burocrazia mette i bastoni fra le ruote all’amministrazione del Corvo vuol dire che qualcosa davvero non va ed ora tutte le colpe ricadono sulla dirigente del settore Maria Concetta Ruffo.
A questo punto pensiamo di aver detto quanto dovevamo ma potremmo andare oltre se stuzzicati.
Lascia un commento