Ha detto che non tornerà mai volontariamente in Italia e di essersi sentita travolta mentre, su una tv-online italiana, ascoltava la sentenza di II grado a suo riguardo, con una condanna per lei a 29 anni e a 25 per l’ex-fidanzato Sollecito. Le sue immagini da perfetta dark, da donna crudele e pericolosa sono circolate in gran copia su tutti i media che mai l’hanno avuta in simpatia. Amanda Knocks, protagonista di uno dei più oscuri fatti di cronaca degli ultimi anni, avvenuto a Perugia nel 2007 e che per ha come unico colpevole Rudy Guede, già stato condannato in via definitiva per assassinio e aggressione sessuale e che sta scontando la pena di 16 anni, raccontata come glaciale e spreiudicata in un film che ha queralato, uscito nel 2011 negli Usa e da noi (su Mediaset), attende con terrore l’estradizione da parte della giustizia italiana e si dice ancora pronta alla latitanza. Intanto Sollecito, suo presunto complice, è stato fermato ad Udine, nelle prime ore di stamani, dalla squadra mobile di Firenze, bloccato al confine con l’Austria. Una vicenda giudiziara allarmante e non ancora conclusa nonostante siano trascorsi sette anni da quando il corpo senza vita di Meredith, studentessa inglese di 22 anni, fu trovato nella camera da letto del suo appartamento di via della Pergola a Perugia.Gli imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati in primo grado a 26 e 25 anni per l’omicidio, vennero poi assolti in appello nell’ottobre 2011, mentre il terzo implicato, Rudy Guede, fu condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere per concorso in omicidio e violenza sessuale. Per Sollecito e la Knox la sentenza venne annullata il 26 marzo dello scorso anno dalla Corte di Cassazione, che ordina un nuovo processo. Vogliono cambattere ancora i due accusati e fino alla fine, da posti distanti e diversi, uno in Italia e l’altra a Seattle, in quegli Stati Uniti che la difendono criticando aspramente il sistema giudiziario italiano.
Parimenti preoccupato si dice Napolitano, non per sé ma per il Parlamento , e lo fa a margine della cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario, dicendo che anche nella disfunzionantegiustizia c’è qualcosa che funziona e è quella amministrativa, capace negli ultmi cinque anni di dimezzare l’arretrato.
Magra consolazione,comunque, dal presidente del consiglio di stato Giorgio Giovannini, che i giudizi definiti sono stati iquasi il doppio dei nuovi ricorsi pervenuti, cioè 114.592 contro 64.483, perché l’arretrato è ancora immenso ed i templi decisavamente biblici.
Siamo angosciati dalle notizie che ci dicono che la nuova sigla Fiat Crhysler Automoblies ha sede fiscale in Ighilterra e sede legale in Olanda e la rabbia cresce in tanti italiani che si chiedono come mai una azienda che per molti anni è vissuta di sussidi statali: dagli investimenti agevolati falsamente spacciati per aiuti al Sud alla rottamazione propagandata come manovra ecologista e, ancora, la vendita a prezzo scontato dell’Alfa Romeo e le quote di importazione contro le auto giapponesi e coreane, ora se ne vada a pagare ed investire altrove.
Sono in tanti a chidersi come mai finché l’Italia andava bene, la Fiat era italiana ed oggi che l’Italia arranca, la Fiat disconosce le sue origini, mordendo la stessa mano che l’ha nutrita.
Ma la questione Fiat e quella ancora più spinosa perché improvvisa che si chiama “Elttrolux”, una eccellenza decaduta nel volgere di un lustro, aprono un problema ancora più spinoso che non è tanto che la Fiat se ne vada, che l’Alitalia torni nel vortice della crisi ed annunci esuberi e tagli, ma che molte imprese vogliono trasfersi al’estero e nessuna vuole venire da noi. Ritardi amministrativi e burocratici, giustizia lenta ed incerta, politica corrotta e costo del lavoro sono i veri problemi mai davvero affrantati. E non perdiamo solo imprese e posti di lavoro, l’emmoraggia riguarda ben altro.
Nel solo 2013 9.000 laureati hanno lasciato l’Italia, quanti si sono trasferiti in Italia? Le università degli Stati Uniti sono piene di ricercatori italiani (le stime parlano di circa 15.000). Lo stesso vale anche per l’Inghilterra e perfino per la Spagna. Quanti stranieri ci sono nelle nostre università?
Stesso discorso per i manager. Sei delle dieci più grandi imprese non finanziarie inglesi hanno un amministratore delegato straniero, in Italia nessuna. L’unico settore in cui sembriamo in grado di attirare stranieri di talento è il calcio.
Se il nostro Paese attira solo chi è disperato e non chi ha la fortuna di poter scegliere, se i nostri connazionali di talento scappano a migliaia da quello che è – almeno per me – il più bel Paese al mondo ci sarà pure un motivo. La nostra rabbia non deve dirigersi contro la Fiat, ma contro noi stessi per aver tollerato (se non favorito) un sistema economico che premia i peggiori ed esclude i migliori. Una Peggiocrazia che fornisce rendite a chi è al potere, ma che negli altri distrugge perfino la speranza.
Come scrivono sul Sole 24 Ore Zingales ed Orioli, Nel ‘600 la tolleranza religiosa in Europa cominciò a diffondersi per motivi economici. Mercanti e artigiani cominciarono a emigrare verso i Paesi più tolleranti, come l’Olanda, favorendone lo sviluppo economico e anche la potenza militare. Lentamente gli altri Paesi furono costretti a seguirne l’esempio.
Invece, da noi, la eggiocrazia rappresenta l’equivalente moderno dell’Inquisizione, che mette in fuga i migliori.
In queste stesse ore passa fra risse infinite l’Italicum, con pugni e botte in Parlamento e la Boltrini costretta a trincerarsi nel suo ufficio, mentre Grillo aizza i suoi e ripete i suoi insulti furiosi.
“La Boldrini deve andarsene e in fretta dalla Camera. Il presidente della Camera è un ruolo di garanzia del dibattito parlamentare. Lei ha tradito il suo mandato”, grida il leader del M5S, in un post che ha come titolo l’hashtag “Boldriniacasa” e ribadisce le accuse sul decreto legge Imu-Bankitalia, che “ha regalato 7,5 miliardi alle banche sottratti agli italiani (e Renzie predica da un mese che vuole far risparmiare un miliardo agli italiani…) con un sotterfugio da magliari di terz’ordine, associare l’abolizione della seconda rata dell’Imu alla sottrazione di valore di Bankitalia”.
“Si potevano scorporare i due decreti, il M5S avrebbe immediatamente votato per l’abolizione dell’Imu, non è stato fatto” aggiunge e conclude: “il M5S ha sollevato delle eccezioni a norma di regolamento, ha fatto ‘opposizione’ da non confondere con il termine ‘ostruzionismo’ caro ai telegiornali e alla carta igienica quotidiana che sono diventati quasi tutti i giornali”.
Io continuo, come i milioni di italiani che non sono in politica, a dormire sulle spine e non posso augurarmi altro che alla fine, partendo da quella elettorale, le riforme si facciano ed in fretta.
Anche se con Michele Ciliberto, mi spaventa l’accordo forte fra Renzi e Berlusconi, tenendo conto che è proprio quest’ultimo l’atefice della trasformazione del bipolarismo nel solito andazzo italiano ritando forza alle forze di centro che hanno prodotto nuovi partiti aumentando la frammentazione del sistema politico e i problemi della governabilità.
Certo, come è evidente e come abbiamo scritto, non è con una legge elettorale che si risolvono tutti i nodi in cui è oggi aggrovigliata la vita dell’Italia. Ma è altrettanto sicuro che le politiche delle larghe intese li aggravano, come giornalmente ci capita di vedere.
Occore ruiscrevere le regole nel modo più veloce e migliore e poi tornare al voto per garantire una vera governabilità con serie riforme pòer questa angustiata Nazione.
Carlo Di Stanislao
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