“Siamo sorpresi che un’amministrazione come quella di Marino continui a lasciare in un vuoto di rappresentanza gli oltre 400mila immigrati della Capitale. Il regolamento per indire nuove elezioni dei consiglieri aggiunti non è stato neanche discusso, è stato rimandato a dopo la discussione del caso Ama, ma hanno già smantellato i nostri uffici un segnale per noi chiarissimo della mancanza di volontà a continuare questa importante esperienza”.
Si dice deluso e amareggiato, Godoy Sanchez, ex capogruppo dei consiglieri aggiunti di Roma Capitale, della poca attenzione che l’amministrazione comunale sta riservando ai cittadini stranieri residenti sul territorio romano. Sanchez e gli altri 3 consiglieri (Romulo Salvador Sabio, Tetyana Kuzyk e Victor Emeka Okeadu ciascuno rappresentante di un continente) sono decaduti ufficialmente il 15 dicembre scorso. Il comune di Roma avrebbe dovuto indire nuove elezioni, per evitare che questa figura restasse vacante, aprrovando prima il regolamento (a cui sono state apportante già le modifiche necessarie il 13 dicembre scorso). Ma ad oggi siamo ancora a un nulla di fatto: la discussione è stata inserita all’ordine del giorno in alcune sedute dell’assemblea capitolina, ma non è mai realmente iniziata. Intanto però gli ex uffici dei consiglieri aggiunti sono stati smantellati, Un gesto considerato simbolico, specchio della mancanza di volontà a replicare questa esperienza, più che un semplice atto amministrativo.
Da sinistra: Romulo S. Sabio, Tetyana Kuzyk, Madisson B. Godoy Sanchez e Victor E. Okeadu
Consiglieri aggiunti nel consiglio comunale di Roma 2
Per riportare all’attenzione il problema, il 19 dicembre scorso ( a pochi giorni dalla decadenza dei consiglieri) il presidente della Commissione diritti umani del Senato, Luigi Manconi, insieme al deputato del Pd Khalid Chaouki, aveva lanciato attraverso una conferenza stampa una lettera aperta al sindaco Ignazio Marino chiedendo di approvare le modifiche apportate al per consentire quanto prima nuove elezioni, ma anche di prevedere nel bilancio una voce di spesa per poter poi effettivamente svolgere le consultazioni. Un’esortazione, però, caduta nel vuoto. Nel corso della conferenza era intervenuto, in rappresentanza del Comune, il delegato del sindaco Silvio Di Francia, che si era impegnato a formalizzare entro gennaio la data delle elezioni, che si sarebbero svolte in primavera, e a portare avanti una discussione insieme al sindaco ma “il gruppo non è stato mai convocato – conclude Sanchez – nessuno ad oggi ci ha chiamati né ci ha detto cosa intende fare Roma per i suoi cittadini immigrati”. (ec)
Immigrati, a Roma grave vuoto di rappresentanza in Comune
“Siamo sorpresi che un’amministrazione come quella di Marino continui a lasciare in un vuoto di rappresentanza gli oltre 400mila immigrati della Capitale. Il regolamento per indire nuove elezioni dei consiglieri aggiunti non è stato neanche discusso, è stato rimandato a dopo la discussione del caso Ama, ma hanno già smantellato i nostri uffici un segnale […]
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