A conclusione della quarta serata del 64 Festival di Sanremo, per la categorie “Nuove Proposte”, con la canzone Nu Jorno buono, è stata proclamato vincitore Rocco Hunt, giovanissima e talentuosa voce del rap campano, con uno stile del tutto personale che affonda saldamente le radici nel tessuto sociale e urbano da cui proviene.
“Siamo la terra del sole, non la terra dei fuochi” il messaggio di speranza grintosamente cantato dal giovane vincitore.
Biografia di Rocco Hunt
Rocco Hunt, classe 1994, giovanissima e talentuosa voce del rap campano, con uno stile del tutto personale che affonda saldamente le radici nel tessuto sociale e urbano da cui proviene, le case popolari della Zona Orientale di Salerno. Fin da piccolissimo la musica è la sua più grande passione e ben presto diventerà il suo strumento più efficace per trasmettere e cercare di realizzare i sogni e le speranze di un bambino di periferia: “A’ music’ è speranz” (La musica è speranza) come celebra nella sua prima autoproduzione targata 2010.
Un po’ scugnizzo e un po’ intellettuale, Rocco riesce a fondere, con una maestria non comune per un ragazzo della sua età, saggezza popolare e argomenti di attualità, cultura di strada e importanti riferimenti culturali di cui è orgogliosamente autodidatta, il tutto con una grandissima proprietà di linguaggio, sia che scriva rime in dialetto, che in italiano.
Dopo la pubblicazione di un primo EP, nel novembre 2011 pubblica il suo primo street album interamente auto prodotto, “Spiraglio di Periferia”, che si rivelerà un successo per la scena Hip Hop italiana e che grazie ai singoli “Nun c’ sta paragon” e “O’mare ‘e o’ sole” insieme al rapper napoletano Clementino scala le classifiche di You Tube raggiungendo numeri da big del rap e consacrandolo come nuova voce del rap campano. Da li a poco a grande richiesta ristampa una versione deluxe dello street album arricchendola con alcuni brani inediti tra cui “Quante Cose” dove duetta con ‘Ntò dei Co’sang che sarà menzionato su Twitter e su Facebook dal giornalista e scrittore Roberto Saviano e “RH Positivo”, il suo primo brano interamente in italiano prodotto da Don Joe dei Club Dogo. Da qui comincia una lunga serie di date in giro per l’Italia che lo vedranno incendiare oltre 90 palchi, suonando dal vivo con artisti del calibro di Marracash, Co’Sang, Ensi, Salmo, Noyz Narcos, Clementino, Bassi Maestro, La Famiglia e molti altri e collabora musicalmente oltre che con alcuni dei sopra citati anche con DonJoe, Dj Shablo, Fritz The Cat e con una lunga serie di rappers e produttori più o meno underground della vecchia e della nuova scuola tra cui spicca Fabio Musta, beat maker Hip Hop di fama mondiale. Nel giugno 2013 esce “Poeta urbano”, il primo album di Rocco Hunt con Sony Music caratterizzato da testi maturi e al tempo stesso freschissimi che descrivono il quotidiano visto con gli occhi di un giovane del sud, fortemente legato alle proprie origini e con un enorme senso di responsabilità. “Poeta urbano”, anticipato in radio dal singolo “Fammi vivere”, vede la partecipazione di grandi nomi del genere come Clementino ed Ensi che duettano con Rocco Hunt – oltre ai giovani e promettenti Zoa e Nazo – ma anche Dj Shablo e Friz The Cat, entrambi veterani ad oggi presenti nelle più grosse e importanti produzione di genere, Reverendo, Fabio Musta, producer di fama internazionale che da sempre accompagna Rocco nelle sue produzioni, coadiuvati dai giovani Denny The Cool e Valerio Nazo.
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