È esplosa la riunione del Movimento 5 stelle, conclusa tra urla e parolacce. In assemblea Serenella Fuksia aveva chiesto di “invalidare” la congiunta di ieri sera per una serie di vizi di forma. E allora Lorenzo Battista, alla luce del dibattito in cui molti senatori hanno manifestato perplessità sull’espulsione dei quattro ‘dissidenti’ ha chiesto al capogruppo Vincenzo Santangelo di contattare Beppe Grillo e annullare la procedura messa in moto. Sprezzante la risposta di Santangelo: “Te ne puoi pure andare”.
Battista non se l’è fatto ripetere. Si è alzato ed è uscito dalla stanza, seguito da un gruppo di una decina di senatori. Oltre ai quattro che rischiano l’espulsione, sarebbero infatti sei i senatori pronti a dimettersi in segno di solidarietà e protesta (tra questi Bencini, Bignami, Iannuzzi, Romani). E il numero, giurano, è in aumento. Quanto basta, comunque, per un gruppo autonomo al Senato.
Lasciando l’aula della III commissione, dove i pentastellati sono riuniti, la scia di insulti contrapposti ha riempito i corridoi. “Sono degli stronzi, peggio dei fascisti. Meglio che me ne vado- gridava una senatrice furibonda- prima che li prendo a borsettate”.
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