Chiesa: Papa, i vescovi devono essere pastori con vita santa

Il vescovo non è “un manager, un’amministrazione delegato di un’azienda, e nemmeno uno che stia al livello delle nostre pochezze o piccole pretese”. A ricordarlo ai suoi confratelli è stato il Papa, che ha rivolto oggi un discorso molto ampio ai partecipanti alla riunione della Congregazione per i Vescovi, che ha personalmente presieduto nella Sala […]

papa_francesco_primo_piano-594x350Il vescovo non è “un manager, un’amministrazione delegato di un’azienda, e nemmeno uno che stia al livello delle nostre pochezze o piccole pretese”. A ricordarlo ai suoi confratelli è stato il Papa, che ha rivolto oggi un discorso molto ampio ai partecipanti alla riunione della Congregazione per i Vescovi, che ha personalmente presieduto nella Sala Bologna del Palazzo apostolico vaticano. “Identificare coloro che lo stesso Spirito Santo pone alla guida della sua Chiesa”, ha detto il Papa, è il “compito più impegnativo” affidato alla Congregazione, alla quale ha indicato i “criteri” per scegliere un vescovo, esortando ad “abbandonare il piccolo cabotaggio delle nostre barche per seguire la rotta della grande nave della Chiesa di Dio, il suo orizzonte universale di salvezza, la sua bussola salda nella Parola e nel Ministero, la certezza del soffio dello Spirito che la spinge e la sicurezza del porto che la attende”. “Le scelte non possono essere dettate dalle nostre pretese, condizionate da eventuali scuderie, consorterie o egemonie”, ha ammonito il Papa: il compito della Congregazione è “assicurare la sovranità di Dio”, e per “garantire tale sovranità ci sono due atteggiamenti fondamentali: il tribunale della propria coscienza davanti a Dio e la collegialità. E questo garantisce. Non l’arbitrio ma il discernimento insieme”. Il Papa ha tratteggiato dettagliatamente l’identikit del vescovo: “La gente percorre faticosamente la pianura del quotidiano, e ha bisogno di essere guidata da chi è capace di vedere le cose dall’alto”, ha detto. Perciò “non dobbiamo perdere mai di vista le necessità delle Chiese particolare a cui dobbiamo provvedere”. “Non esiste un pastore standard per tute le Chiese”, ha affermato il Papa, secondo il quale nella scelta dei vescovi “non possiamo accontentarci delle misure basse. Dobbiamo alzarci oltre e sopra le nostre eventuali preferenze, simpatie, appartenenze o tenenze per entrare nell’ampiezza dell’orizzonte di i e per trovare questi portatori del suo sguardo dall’alto. Non uomini condizionati dalla paura dal basso, ma Pastori dotati di parresìa, capaci di assicurare che nel mondo c’è un sacramento di unità e perciò l’umanità non è destinata allo smarrimento”. “Professionalità, servizio e santità di vita: se ci discostiamo da questo trinomio decadiamo dalla grandezza cui siamo chiamati”, ammonio il Papa rivolgendosi ai membri della Congregazione.

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