Si allunga la lista delle morti in carcere: in 48 ore sono stati in tre a togliersi la vita. Due erano detenuti, nelle carceri di Lecce e di Biella, e il terzo era un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Volterra. L’aggiornamento viene dall’Osservatorio permanente delle morti in carcere, che riunisce diverse associazioni, secondo cui dall’inizio del 2014 sono undici i detenuti e due gli agenti di polizia penitenziaria che si sono suicidati: Daniele Piroddi, 47enne, e Mario Ferrara, 46enne di Novara, entrambi assistenti capo.
Stilando un bilancio degli ultimi tre anni la lista delle persone morte in carcere conta 188 detenuti e 26 poliziotti suicidi. I casi registrati nel 2014 di detenuti suicidi riguardano tutti italiani (con una sola eccezione), in larga parte deceduti per impiccagione. Il più giovane aveva 33 anni, si chiamava Angelo Amuso, era detenuto a Poggioreale ed è morto in seguito ad asfissia il 19 febbraio. Il più anziano, Francesco di Francesco, aveva 53 anni, era detenuto a Rebibbia e si è impiccato il 5 gennaio. Scorrendo la lista con i nomi riportati dall’Osservatorio si leggono i nomi di moltissimi istituti penitenziari, da Nord a Sud. Tra gli istituti maggiori, Napoli conta 13 decessi di detenuti (tra Poggioreale e Secondigliano), 7 Roma (di cui 5 a Rebibbia), Firenze e Torino, 6 Padova (tutti eccetto uno nella casa di reclusione), 5 a Palermo, 4 a Milano nel carcere di Opera. L’impiccagione è il metodo in assoluto più adottato: in 132 si sono tolti la vita così. (gig -RS)
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