L’aula della Camera ha bocciato l’emendamento Fdi, a prima firma Ignazio La Russa, sull’introduzione del voto di preferenza nella legge elettorale. A favore hanno votato M5s, Sel, Lega, Fdi, Per l’Italia e Centro democratico. No da Pd, Fi e Scelta civica. La proposta La Russa prevedeva l’introduzione di un solo voto di preferenza.
L’aula della Camera ha bocciato l’emendamento sulle preferenze con una differenza di 35 voti. I si’ sono stati 264, i no 299, 1 astenuto.
Approvato invece l’emendamento che contiene le misure sulle soglie di sbarramento, il premio di maggioranza e i criteri e algoritmi per la ripartizione dei seggi.
LA SPACCATURA DEI 51 – Centouno e cinquantuno: sono i numeri ‘stonati’ dell’Italicum, giunto oggi alla giornata decisiva della votazione in aula alla Camera. Nel voto segreto sull’emendamento chiave, quello che fissa le soglie e sancisce l’accordo politico tra Renzi, Alfano e Berlusconi, in base ai tabulati della Camera, contro l’italicum a Montecitorio rema una corposa fronda di 51 deputati, parte di una ancora piu’ corposa pattuglia di 101 deputati che rappresenta la differenza numerica tra la maggioranza politica e quella numerica. L’emendamento del relatore approvato con 315 voti a favore si discosta infatti di 101 voti dalla maggioranza politica costituita dagli appartenenti ai gruppi Pd-Fi-Ncd e Sc. Nel voto sull’emendamento che fissa le soglie del nuovo sistema elettorale i presenti e votanti sono stati 552, nessuno astenuto. Se alla differenza di 101 voti tra la maggioranza politica e quella numerica si sottraggono i 34 assenti (20 Pd, 6 Fi, 6 Ncd, 2 Sc) e i deputati in missione (in totale 16), ne restano 51. Il numero di deputati dell’area di maggioranza, cioe’, che pur presente ha votato contro l’emendamento simbolo dell’accordo politico.
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