Quasi il 117 per cento in più in dieci anni. Di tanto sono aumentati gli sfratti per morosità nel periodo 2003-2012. Un dato più che allarmante a cui il governo Renzi tenterà di porre rimedio varando, con fondi incrementati rispetto all’idea di partenza, il “piano- casa” messo a punto da Maurizio Lupi nell’agosto dello scorso anno. Un piano che battezza il concetto di “morosità incolpevole” : quella, in buona sostanza di chi vorrebbe pagare ma si trova impossibilitato a farlo a causa della crisi economica. Fondi dedicati di 300 milioni di euro a fronte dei 140, previsti inizialmente dallo stesso Lupi in seno all’esecutivo guidato da Letta. Una somma che oltre al sostegno alla morosità incolpevole (morosità totale) prevede anche quello agli affitti (morosità parziale). Secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nel 2003 gli sfratti erano 39.284, nel 2012 si è passati a 67.790: un aumento del 72,56 per cento che, seppur vertiginoso, impallidisce nel confronto con il dato specifico relativo agli sfratti per morosità: passati dai 27.781 del 2003 ai 60.244 del 2012, facendo registrare un inquietante + 116,85 per cento.
A questi numeri si cercherà di far fronte con il Piano casa 2014-2018 che sarà discusso domani in Cdm. Tra i punti principali il taglio della cedolare secca, che passerà dal 15 al 10 per cento nell’arco di quattro anni per chi mette sul mercato a canone concordato gli alloggi sfitti. Si prevede inoltre un “plafond” casa di mutui agevolati: 2 miliardi presi dalla cassa depositi e prestiti destinati alle giovani coppie, alle famiglie con disabili e a quelle particolarmente numerose intenzionate di comprare o ristrutturare un immobile. Il fondo servirà da garanzia per le banche nel momento in cui verrà chiesto il mutuo. Mutuo che sarà disponibile fino ad esaurimento risorse. Per richiederlo bisognerà rivolgersi ad una dei 20 istituti di credito che finora hanno aderito all’iniziativa, vale a dire : Unicredit, IntesaSanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Carige, Bnl Bnp Paribas, Banco di Credito Popolare, Cariparma Credit Agricole, Banco Popolare, Credito Valtellinese, Ubibanca, Iccrea Banca, Extrabanca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banco di Credito P. Azzoaglio, Binter Banca Interregionale, e la Cassa di Risparmio di Ravenna. I mutui finanziati con il “plafond” potranno inoltre essere richiesti anche per la ristrutturazione compiuta all’insegna dell’efficientamento energetico. Infine 568 milioni di euro saranno destinati all’edilizia sociale. Sono previste, in particolare, agevolazioni per favorire il riscatto degli alloggi popolari da parte degli inquilini attraverso il sistema “rent to buy”, la costruzione di nuovi alloggi economici e la ristrutturazione di quelli esistenti.
Francesco Sabbatucci
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