Macchine di morte pronte a partire dal 2030

Robot svincolati dal controllo umano, capaci di decidere autonomamente cosa distruggere, chi uccidere…. Sembra fantascienza ma non lo è. Queste macchine di morte potrebbero essere pronte a partire dal 2030. Per scongiurare questo pericolo l’Onu ha promosso una moratoria contro i robot killer e si è creata una coalizione internazionale per chiederne il divieto preventivo. […]

robotRobot svincolati dal controllo umano, capaci di decidere autonomamente cosa distruggere, chi uccidere…. Sembra fantascienza ma non lo è. Queste macchine di morte potrebbero essere pronte a partire dal 2030. Per scongiurare questo pericolo l’Onu ha promosso una moratoria contro i robot killer e si è creata una coalizione internazionale per chiederne il divieto preventivo. Ne parla un articolo di Eleonora Pochi su Solidarietà internazionale.
Già nel 2008 un gruppo di esperti di robotica denunciavano il pericolo della proliferazione di robot killer. In particolare Noel Sharkey, professore in Intelligenza artificiale e robotica dell’Università di Sheffield (UK) denunciava come il Dipartimento della difesa e l’Aereonautica militare statunitense programmassero, a lungo termine, una progressiva riduzione del controllo umano sulle armi, fino ad un’azione svincolata da qualsiasi input esterno.
Dall’appello degli esperti è scaturita la campagna internazionale “Stop killer robots”, a cui hanno aderito 45 organizzazioni non governative di 22 paesi e che sta raccogliendo numerosi consensi nel mondo. Nel nostro Paese la campagna è promossa dalla Rete italiana per il disarmo. La stessa Onu, nel rapporto “Lethal autonomous robotic weapons” ha espresso preoccupazione in merito alle armi totalmente indipendenti dal controllo umano. Le armi “intelligenti”, tra l’altro “ridurrebbero la percezione dei rischi di guerra, compresa la morte di civili, in favore di un’azione meccanizzata e autonoma”.
La corsa agli armamenti robotici vede in prima linea Stati Uniti, Israele, Cina, Russia, Corea del Sud e Regno Unito, che si è però dichiarato contro l’uso dei robot killer. Sulla questione, gli stati parte della “Convenzione sulle armi convenzionali” hanno convocato un primo incontro dal 13 al 16 maggio 2014. L’obiettivo è quello di arrivare ad un nuovo protocollo che vieti le armi completamente autonome.
“Ricordo che la prima volta che abbiamo usato il termine ‘robot killer’ – ha dichiarato il premio Nobel per la Pace 1997, Jody Williams in un incontro organizzato dalla Rete disarmo, – siamo stati accusati di voler spaventare l’opinione pubblica, di avere troppa fantasia, ma intanto hanno già creato delle zanzare elettroniche capaci di spiarti, prelevarti sangue e addirittura ucciderti. In molti stati stanno addirittura pensando di utilizzare i robot al posto della polizia per fermare le rivolte all’interno di un Paese. Se questo dovesse succedere cambierebbe il mondo per sempre”.

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