Il sindaco Massimo Cialente ha annunciato in Aula che Il ministero per lo Sviluppo Economico ha dato il via libera al fitto di ramo d’azienda del Centro turistico del Gran Sasso. “Questa mattina- ha dichiarato Cialente – ho incontrato il ministro Federica Guidi per sciogliere il nodo relativo al ruolo di Invitalia, che prenderà in fitto il ramo d’azienda per 6 mesi. Invitalia avrà dunque 6 mesi per redigere il bando teso a privatizzare la gestione. Entro settembre contiamo di concludere la procedura. Questa è l’unica terapia per il centro turistico – ha proseguito il sindaco – E finalmente farne una stazione competitiva. Si può fare perché abbiamo un piano d’area approvato. I soldi li abbiamo trovati, 15 milioni cui si aggiungeranno i10 milioni di euro di ulteriori fondi governativi previsti per lo sviluppo. Questa è una vittoria per la città. Invitalia gestirà per 6 mesi gli impianti e le strutture ricettive. Il nuovo gestore inoltre dovrà investire 6 milioni di euro. Il primo intervento sarà quello per il rifacimento della seggiovia delle Fontari, poi toccherà agli impianti di Montecristo. Particolare attenzione sarà riservata alla valorizzazione delle aree di Assergi e di Camarda, che sarano stralciate dal Piano regolatore generale – ha spiegato Cialente – e saranno oggetto subito di un piano focalizzato sul tuirismo”.
In serata Cialente ha convocato una conferenza stampa in cui ha fatto appello agli imprenditori abruzzesi e nazionali affinché, una volta esperito il bando di Invitalia per la gestione del Centro Turistico del Gran Sasso, arrivi immediata una risposta professionale alla richiesta di rilancio turistico del territorio.
“ Un salto qualitativo – ha dichiarato il sindaco – cui la Città crede ed è pronta, necessario non solo per lo sviluppo turistico ma anche per l’occupazione, per l’indotto o per il recupero dei nostri borghi che, in genere sono seconde case, perché tornino a rivivere in armonia con la ricostruzione delle prime case. Mi addolora il tentativo dell’opposizione di voler a tutti i costi ostruire l’unico motivo di crescita di questa città che deve e vuole puntare sul turismo, in un momento in cui abbiamo trovato, tramite Invitalia, la formula per non far morire definitivamente la nostra montagna. Il tentativo di ieri di far mancare il numero legale pur sapendo che era l’ultimo giorno utile per far partire la sostituzione delle Fontari è stato un atteggiamento irresponsabile, paragonabile per gravità a quando l’opposizione tentò di far mancare il numero legale per l’acquisto di Piazza D’Armi. Presto inizierà il percorso della condivisione con la città ed il territorio che andrà avanti insieme alle concertazioni sul piano regolatore cui si affiancheranno quelle sul piano d’area. Inizieremo avviando un piano stralcio per Assergi e Camarda, proseguendo poi per Arischia. Il Comune, con l’avvento di ulteriori 10 milioni di euro, garantirà tutta la nuova infrastrutturazione necessaria perché il Gran Sasso e chi andrà ad investire sia in grado di poter sopperire brillantemente alle svariate richieste e tipologie tutte nuove di turismo. Non si tratta di aiuti di Stato, come ha voluto insinuare ieri il Consigliere d’opposizione D’Eramo perché il piano industriale non costituisce un aiuto di stato ed è ribadito anche nel decreto 8/ 4/ 2013 del Ministero della Coesione Territoriale, art.2 comma 2 dove si legge che legge che per i fondi in parola ricorrono tutte le condizioni di cui al regolamento CEE 800/2008 e quindi l’intervento è esente dalla pre informazione in quanto compatibile con la normativa regolamentare comunitaria.”
Nel corso della conferenza stampa, il Sindaco ha ripercorso le tappe del centro turistico, nato nel 1936, ricordando le passate gestioni dissennate che hanno rischiato di portare il Centro stesso al fallimento.
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