La senatrice Stefania Pezzopane scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, invitando a venire a L’Aquila per rendersi personalmente conto del disagio in cui vive ancora la Città ed i Comuni del cratere, a cinque anni dal terribile sisma.
Questo il testo completo della lettera.
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Caro Presidente,
faccio appello alla Tua sensibilità e al Tuo impegno per le scuole, per invitarti all’Aquila, così come ho già fatto con la Ministra Giannini, per verificare qual è lo stato in cui versano le nostre scuole.
Sono d’accordo con Te. La scuola deve essere il luogo della “grande bellezza”. La bellezza del sapere, la bellezza della comunità composta da studenti ed insegnanti. La bellezza di stare insieme e di diventare “grandi”.
Ma a questa bellezza dovrebbe corrispondere quella degli edifici scolastici, dove i nostri figli trascorrono ore importanti delle loro giornate, ma che troppe volte si trovano in uno stato di degrado.
Nel nostro Paese le scuole rappresentano una vera e propria emergenza nazionale. Indifferenza e sprechi del passato devono essere sostituiti da attenzione e concretezza.
Per questo ritengo che il Tuo interesse, manifestato sin dai primissimi giorni dall’insediamento del Tuo governo, è un chiaro segnale di quel cambiamento di direzione che ci aspettavamo da un Presidente coraggioso e amico dei giovani.
Hai invitato i sindaci a segnalarti i casi più gravi di edilizia scolastica da risanare. E i sindaci stanno rispondendo con prontezza ed attenzione.
C’e’ un caso speciale però in Italia, quello dell’Aquila e del cratere. Il del 6 aprile 2009, nel terribile sisma che ha distrutto il capoluogo abruzzese e tanti altri comuni, morirono 309 persone, di cui molti erano ragazzi e bambini. Alle 3,32 le scuole erano chiuse e tutti erano nelle loro case. Ma molti edifici scolastici hanno subìto danni importanti. E ancora oggi in gran parte non vengono ricostruiti.
Dopo il sisma la maggior parte degli studenti è ospitata nei Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio (MUSP). Edifici prefabbricati, che sono serviti a tamponare l’emergenza e hanno consentito la ripresa dell’attività didattica, già a partire da settembre 2009.
A cinque anni dal sisma, tuttavia, non ci sono ancora fondi sufficienti per ricostruire le scuole e dare ai nostri studenti sedi dignitose, scuole belle e sicure, come è loro diritto.
Attualmente sono ben 31 i MUSP esistenti, sia nel comune dell’Aquila, che nei comuni di Montereale, Scoppito, Ovindoli, Popoli, Rocca di Mezzo e Arsita, dove si trovano circa 6mila alunni, appartenenti a scuole di ogni ordine e grado.
Dopo cinque anni questi edifici stanno letteralmente cadendo a pezzi e se non arrivano finanziamenti adeguati per ricostruire scuole vere, rischiamo che i moduli provvisori diventino definitivi. Dal 2009 ad oggi sono oltre 800 gli studenti che hanno abbandonato le scuole aquilane, perché si sono trasferiti altrove con le loro famiglie. Una diaspora, che aumenta ogni anno di più. Senza giovani, senza scuole, senza spazi aggregativi e senza centro storico, rischiamo di perdere anche la speranza di far ripartire una comunità, con i suoi fondamentali legami sociali.
Ti rinnovo l’appello a venire quanto prima all’Aquila, per toccare con mano la situazione e per organizzare insieme con i Comuni e la Provincia nei prossimi anni una rapida ricostruzione delle scuole.
Stefania Pezzopane
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