L’Aquila: i dubbi di Palumbo su chiusura Via Tancredi da Pentima

Stefano Palumbo, Consigliere del Comune dell’Aquila, in merito alla chiusura di un senso di marcia di Via Tancredi da Pentima, in un comunicato stampa scrive: “Una scelta che lascia più di una perplessità, probabilmente da rivedere, la chiusura per ben 9 mesi di un senso di marcia di Via Tancredi da Pentima, importante arteria di […]

tancredi-da-pentima-big_bigStefano Palumbo, Consigliere del Comune dell’Aquila, in merito alla chiusura di un senso di marcia di Via Tancredi da Pentima, in un comunicato stampa scrive: “Una scelta che lascia più di una perplessità, probabilmente da rivedere, la chiusura per ben 9 mesi di un senso di marcia di Via Tancredi da Pentima, importante arteria di accesso alla zona est della città, allo scopo di consentire i lavori di riparazione post sisma della chiesa di Santa Maria del Ponte, forse neanche prioritaria rispetto a tante altre Chiese.
Sull’opportunità di questa decisione, i dubbi aumentano osservando la discontinuità con cui si sta procedendo al recupero delle antiche mura civiche, con il conseguente rischio concreto di una successiva nuova chiusura, nel momento in cui si procederà al recupero del tratto di mura che insiste su via Tancredi da Pentima, tra Porta Rivera e Porta della stazione.
Considerazioni che aprono una riflessione ad ampio spettro sulla necessità di intervenire in modo organico e coordinato su un progetto di riqualificazione dell’intera zona della Rivera, che sia in grado di raccogliere diverse esigenze.
Valutazioni che partono, innanzitutto, dalla necessità di rendere finalmente accessibile la Fontana delle 99 Cannelle, tesoro oggi nascosto, dall’immenso valore storico, ambientale e culturale che, insieme alla realizzazione del nuovo Parco delle Acque e al recupero dei locali dell’ex-mattatoio dove sarà spostata temporaneamente la sede del museo nazionale d’Abruzzo, costituisce un’attrazione turistica di enorme potenziale ad oggi inespresso, proprio a causa delle carenze infrastrutturali, in termini di viabilità e di parcheggi.
Da queste semplici riflessioni nascono ulteriori interrogativi: si può pensare di riqualificare il Borgo Rivera, con tutti i suoi gioielli, prevedendo la pedonalizzazione di quel tratto di mura, in modo da restituire a quel luogo incantevole il fascino e l’atmosfera che merita?
Si potrebbe pensare di legare funzionalmente questo intervento con il potenziale sviluppo dell’asse fluviale dell’Aterno come percorso ciclo-pedonale o con il recupero della Via Mariana?
Domande che, a mio avviso, rilanciano la necessità di prevedere una viabilità alternativa all’attuale collegamento della Mausonia con la Stazione, che sia adeguata ai flussi di traffico e che preveda la contestuale realizzazione di parcheggi fuori le mura, ad oggi inesistenti ma assolutamente indispensabili.
Considerazioni del tutto personali che, tuttavia, vorrei porre all’attenzione della città, con la rassicurante consapevolezza dell’attenzione suscitata dal recupero di porta Barete, con l’esperienza di tutte le criticità e le difficoltà emerse in questo acceso dibattito e nella speranza che attorno ad un argomento dall’enorme valore strategico si possa seguire un percorso partecipativo e amministrativo più sereno e costruttivo.
Faccio quindi appello: alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo affinché valuti la necessità di bloccare i lavori, posticipandoli al momento in cui si interverrà nel recupero del tratto di mura su via Tancredi da Pentima e riducendo in questo modo i disagi alla popolazione; all’amministrazione comunale perché intraprenda un percorso di ascolto e di partecipazione con la città; alle associazioni culturali perché sappiano arricchire o correggere il mio ragionamento.”

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