Breda: a processo 12 ex manager per amianto

Sono 12 gli ex manager della Breda Termomeccanica per i quali questa mattina il pubblico ministero Nicola Balice ha chiesto il rinvio a giudizio al gip di Milano Manuela Scudieri. L’accusa è di omicidio colposo per la morte di 11 operai e lesioni gravissime per un altro lavoratore (ancora vivo), causate dall’esposizione all’amianto. Sono stati […]

tribunaleSono 12 gli ex manager della Breda Termomeccanica per i quali questa mattina il pubblico ministero Nicola Balice ha chiesto il rinvio a giudizio al gip di Milano Manuela Scudieri. L’accusa è di omicidio colposo per la morte di 11 operai e lesioni gravissime per un altro lavoratore (ancora vivo), causate dall’esposizione all’amianto. Sono stati infatti colpiti tutti da mesotelioma pleurico, un tumore causato principalmente dalle fibre d’asbesto.
Oggi c’è stata l’udienza preliminare, che è stata poi aggiornata al 9 maggio. Nel capo d’imputazione gli ex manager, in carica negli anni ’80 e ’90, sono accusati di “colpa, negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle leggi”, poiché non avrebbero adottato “le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica dei lavoratori operanti all’interno dei capannoni nei reparti produttivi Convenzionale e Nucleare”. Impianti che facevano parte dello stabilimento di via Sarca 336.
In particolare i dirigenti sono accusati di non aver fatto nulla per salvaguardare la salute degli operari, pur “in presenza di lavorazioni insalubri che comportavano esposizione sia diretta che indiretta all’inalazione di polveri e fibre di amianto, usato in tutte le fasi delle lavorazioni a caldo quale coibente termico e impiegato addirittura quale giaciglio su cui riposavano tra un turno e l’altro”. Inoltre non avrebbero informato i lavoratori “circa i rischi esistenti già conosciuti dalla direzione” e di non aver fornito ai lavoratori mezzi di protezione individuali e collettivi. Secondo il pm le morti sono riconducibili a inalazione di fibre di amianto subite nel periodo 1973-1985.
Nell’udienza di stamani si sono presentati come parte civile alcuni dei familiari dei lavoratori morti, l’Inail, la Regione Lombardia, Medicina Democratica, e il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio. (dp)

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