Si è tenuta nelle giornate del 14 e 15 aprile la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Micron sull’ipotesi di accordo raggiunta con il gruppo Micron il 9 aprile scorso al Ministero del lavoro, alla presenza dei rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, delle Regioni e della Presidenza del Consiglio. I lavoratori hanno approvato con il’87 % di Si l’ipotesi di accordo. Per Nicola Alberta, Coordinatore nazionale Fim Cisl del gruppo Micron-STM , i lavoratori Micron, hanno mostrato una profonda consapevolezza della situazione ed espresso il pieno sostegno all’iniziativa sindacale e alla straordinaria mobilitazione che ha reso possibile l’accordo. I lavoratori, continua Alberta – hanno reagito con dignità e determinazione alle scelte irresponsabili della multinazionale e hanno avuto ragione, conquistando un accordo di tutela e di prospettiva. Le Assemblee che hanno preceduto il referendum sono state molto partecipate e hanno visto una discussione vivace e approfondita sui contenuti dell’intesa e sulle prospettive. Non sono state nascoste le difficoltà, ma la conclusione del dibattito e del successivo voto ha visto una larga convergenza a sostegno dell’intesa raggiunta dai sindacati e dal coordinamento nazionale. Con l’intesa sono stati scongiurati i 419 licenziamenti minacciati dall’azienda e sono stati ottenuti impegni per il consolidamento della presenza Micron nel nostro Paese e per la tutela dell’occupazione; 85 posizioni di lavoro recuperate in Micron, oltre a 40 opportunità di trasferimento in sedi diverse in ambito nazionale, mentre 170 lavoratori verranno riassorbiti dalla ST Microelectronics, una delle principali aziende del settore, da cui provengono i lavoratori e le attività di ricerca nel campo delle memorie cedute nel 2007 a Micron. 62 invece sono le opportunità offerte di trasferimento all’estero nell’ambito del gruppo multinazionale Micron. Viene avviato un piano di riorganizzazione con il ricorso alla Cassa integrazione per 12 mesi, nel corso del quale saranno attivate iniziative di formazione e riqualificazione e di sostegno alle ricollocazioni sul territorio. Sono previste misure di sostegno al reddito per i lavoratori sospesi e incentivazioni a fronte di adesioni volontarie ai trasferimenti e alla mobilità. Si apre ora, conclude Alberta, una fase non meno impegnativa di gestione dell’accordo, per garantire il rispetto degli impegni e la piena tutela dei lavoratori, e la nostra determinazione non verrà meno.
Ilenia Miglietta
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