Siamo in piena campagna elettorale come dimostra il fatto che si dicono cose non di senso compito ma di esclusivo impatto emotivo, come le frasi di Grillo sulla Shoah o quelle di Berlusconi sui lager nazzisti.
E mentre Grillo si lascia “informalmente” intervistare su una spiaggia deserta da quelli di Agorà e dice che se vincerà le eleziooni europee si presenterà a Napolitano con una “forte squadra di governo” per prendere in mano la Nazioone, Berlusconi esalta la Pascale e parla del suo cane Dudu nel salotto di Barbara D’Urso, mentre dagli atti del processo sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle sue case di emerge “uno sconcertante quadro della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze sino all’allora presidente del Consiglio”., come è scritto nelle motivazioni della sentenza di condanna dell’avv. Salvatore Castellaneta emessa il 10 dicembre 2013 al termine di un processo con rito abbreviato, come stralcio del processo “Escort” a carico di altre sette persone, in corso con rito ordinario dinanzi al tribunale di Bari e depositate solo ora, con una condanna per Castellaneta ad un anno di reclusione per il reato di sfruttamento della prostituzione ed assoluzione dal reato associativo.
Ora Berlusconi dice che la Pascale è una ragazza con mille qualità che suonano insieme, come una sinfonia, ne elogia bellezza, cultura ed intelligenza ed aggiunge che è così capace di leggergli nei pensieri che anche questi, da quando cìè lei, debbono essere puri.
Intanto prepara la campagna elettorale basata su due punti: azione antitedescca e critiche soft a Rfenzi dicendo che, anche se bravo ragazzo, affetto dalvizio della sinistra di aumentaere le tase e l’ingerenza statale.
“Berlusconi e Grillo sono facce della stessa medaglia, sono in campagna elettorale e non sono interessati alla frase in sé ma alla loro ripercussione”, commenta Renzi su ½ Ora di Maria Annunziata e si preopara a registrtare per Maria De Flippi un intervento che andrà in onda sabato, dove dirà, certamente con una look meno “fonziano” della prima uscita, che è ora che Grillo smetta di urlare e Berlusconi di bofonchiare, ribadento anche che è comunque convinto (ancher se non è ossessionato dai sondagi), che il Pd prenderà più voti dell’ultima volta e sarà il primo partito, elencando, come ha fatto anche su Rai3, i punti di accordo e di disaccordo sulla riforma del Senato, sul “mai più bicameralismo perfetto” su cui, dirà ancora, “sono tutti d’accordo così come mai più voto sulla fiducia e bilancio e no all’indennità”, concludendo che: “c’è una parte ampia che vuole eleggere direttamente i senatori tra i consiglieri regionali e un’altra parte che vuole che i consiglieri regionali eleggano chi va in Senato., tema che definirà certamente importante, ma meno della riscrittura totale della forma dello Stato troveremo.
Insomma il canoccio presenta un Grillo sempre più contro, un Renzi dialogante ed un Berlusconi possibililista ma con distinguo.
Per ora troppo poca cosa perché non abbia ancora una volta ragione il partito della astensione che, per ora, si colcalo attorno al 50%.
Chi esce dal risaputo e sorprende, è ancoraumna volta la chiesa cattolica, che nella giornata dei “4 Papi”, riunisce attorno a se milioni di fedeli e le sperenza di un mondo che pare aver bisogno solo di sperare.
Se pochi giorni fa l’uomo vestito di bianco venuto “dalla fine del mondo” parlava di “tenerezza” e “povertà” ad un Paese che entra senza successo di trovare una via d’uscita dall’ennesima impasse politica, accompagnata da una drammatica crisi sociale e dal degrado morale che divora ormai le sue istituzioni, ieri, con presente l’altro Papa e cononizzandone altri due, ci ha parlato di forza morale e di etica della giustizia e della speranza, perché è solo così che si sradica la malerba fatta di opportunismo somma quantitativa di “peccati” e che minaccia le fondamenta su cui sono costruiti gli Stati democratici e la Chiesa stessa.
Carlo Di Stanislao
Lascia un commento