Si sono concluse con straordinario successo le attività dell’ANFE a Mons e Charleroi promosse dall’Assessorato Regionale al Lavoro, alle Politiche Sociali e alla Famiglia e finanziate ai sensi dell’art. 24 della L.R. 55/80 che hanno ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Il programma ha visto coinvolte istituzioni governative, le università di Mons e Palermo, ma soprattutto la comunità siciliana emigrata nella parte francofana del Belgio. Alle attività hanno preso parte l’Assessore regionale Giuseppe Bruno e il Rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla.
Dopo 58 anni dalla tragedia avvenuta nella miniera di Bois du Cazier di Marcinelle, l’ANFE è ritornata sui luoghi che hanno fatto grande la storia dell’Associazione, apponendo la targa commemorativa alla presenza dell’Ambasciata Italiana, del Consolato a Charleroi, dell’Assessore Regionale Giuseppe Bruno, del Rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, del Presidente del Bois du Cazier. Momenti molto toccanti sono stati la deposizione delle due corone di fiori una della Regione Sicilia e l’altra dell’ANFE al monumento delle vittime della tragedia, il minuto di silenzio scandito dal suono delle campane e la visita al memoriale.
La serata è proseguita al Teatro di Charleroi, il Palais de Beaux Arts, dove si è raccolta la comunità di siciliani che risiede nelle province di La Louvrière, Mons-Borrinage e Charleroi alla presenza del Premier belga Elio Di Rupo e delle autorità locali. In quell’occasione l’Assessore Bruno ha consegnato le medaglie della Presidenza della Regione Siciliana alle Associazioni dei minatori in ricordo dei siciliani che hanno prestato il loro servizio nelle miniere belghe e per quelli vittime del disastro di Marcinelle. A conclusione della cerimonia istituzionale la serata è stata allietata dallo spettacolo musicale del gruppo siciliano “A noi ci piace Vintage” che ha riscosso uno straordinario successo tra il pubblico presente.
Mons è stata protagonista di diversi appuntamenti promossi da ANFE: la sottoscrizione del protocollo di collaborazione tra le Università di Mons e Palermo; l’incontro con gli studenti del corso di storia dell’emigrazione italiana alla presenza dei professori Mylena Piccinelli, Marcello Sajia e dei registi Giovanna Taviani e Luca Vullo; la proiezione di due documentari, il primo “Pane e Pregiudizio” della regista Giovanna Taviani, realizzato dall’ANFE in occasione del 65° anno dalla sua fondazione, il secondo “Dallo Zolfo al Carbone” del regista Luca Vullo alla presenza molto partecipata e commossa della comunità siciliana residente nella provincia di Mons che ha ripercorso una pagina della loro straziante storia di emigrazione in Belgio. Momento molto toccante è stato l’attimo in cui una delle spettatrici ha riconosciuto nel documentario di Luca Vullo il proprio padre defunto.
A conclusione della serata l’ANFE ha ricevuto un inaspettato quanto commovente riconoscimento da parte dell’Associazione di minatori A.M.C.W. (Amicale des Mineurs des Charbonnages de Wallonie) che alla presenza di un minatore ha donato un pezzo di carbone della miniera del Bois du Cazier e una lampada ad olio utilizzata dallo stesso durante i lavori in miniera. L’appuntamento principale delle attività in Belgio è stata la conferenza sulla necessità di una revisione della Legge Regionale Siciliana n. 55/80 che si è tenuta presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Mons. Al dibattito sono intervenuti importanti esponenti del mondo accademico, della politica belga, il direttore della ricerca dello Svimez, i presidenti delle Associazioni dei siciliani di Charleroi e Mons, il presidente del Comites di Charleroi, don Bruno Ducoli, esperto di politiche migratorie e fondatore dell’Università Operaia a La Louvrière.
Lo Svimez ha fornito dati molto allarmanti per quanto riguarda il quadro economico e demografico a cui andrebbe incontro la Sicilia in assenza di politiche economiche. Si stima che entro i prossimi 40 anni la Sicilia, in assenza di un cambiamento radicale con nuove norme che incidano sull’economia e sullo sviluppo dell’isola, perderebbe un Milione di abitanti. Secondo lo Svimez la Regione dovrebbe aggiornare la propria legislazione sulla mobilità per interpretare in modo efficiente efficace nonché produttivo il rapporto tra coloro che emigrano e l’economia e la società regionale. Consolidare i contatti e i legami tra la Regione e coloro che scelgono di spostarsi all’estero deve essere l’obiettivo prioritario della nuova legge al fine di tessere una rete di rapporti che creino valore.
Medesima posizione è stata espressa dalle Associazioni dei siciliani e dei Comites che considerano la legge 55/80 assolutamente superata e inadeguata oltre che totalmente disapplicata proprio da parte della Regione Sicilia. Hanno pertanto chiesto una nuova e urgente legge che recuperi il tempo perduto ma soprattutto ricostruisca il rapporto di fiducia tra la Regione e la comunità emigrata attualmente messo in seria discussione. Infine grande apporto ai lavori è stato dato dall’intervento dell’Università di Palermo il cui Rettore Lagalla ha manifestato la disponibilità dell’università a collaborare alla stesura della nuova legge sull’emigrazione puntando moltissimo alla mobilità dei giovani, alle borse di studio, ai percorsi di lingua italiana per i figli di italiani emigrati, per concludere si ritiene che imprescindibile debba essere anche il coinvolgimento dell’ANCI Sicilia e del mondo dell’impresa regionale. Del convegno l’ANFE produrrà gli atti.
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