Aperta ufficialmente al culto la Chiesa di Santa Maria di Farfa, un piccolo gioiello di architettura duecentesca nel centro storico dell’Aquila.
La chiesa, danneggiata dal terremoto del 2009, è stata restaurata grazie alla donazione della Federazione dei Cavalieri del Lavoro che con i fondi raccolti tra tutti i Cavalieri del Lavoro, ha permesso il restauro della Chiesa di Santa Maria di Farfa. Nei giorni immediatamente successivi al terremoto, infatti, la Federazione ha costituito un fondo per raccogliere, tra i propri associati, i contributi da destinarsi ad un intervento di ricostruzione che riguardasse un bene architettonico nel centro storico della città dell’Aquila.
Tanti i fedeli e le autorità civili e religiose che hanno preso parte alla solenne benedizione del Cardinale Angelo Sodano.
Alla cerimonia sono intervenuti anche, Mons. Molinari che ha ricordato i suoi passati di giovane parroco della chiesa, il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che ha ringraziato pubblicamente l’On.le Gianni Letta per il tanto impegno profuso fin dai primi giorni del terribile sisma, e il Past President della Federazione dei Cavalieri del Lavoro, Benito Benedini, presidente de Il Sole 24 ore che ha promosso in prima persona la raccolta fondi tra i Cavalieri del Lavoro.
“Il 6 aprile del 2009, giorno in cui nel territorio della provincia dell’Aquila si è verificato un evento sismico di portata eccezionale, è una data che è rimasta nel cuore di tutti noi italiani, ha dichiarato Benito Benedini.
Il progetto di restauro ha avuto inizio nel giugno 2012 dopo la sottoscrizione di una convenzione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo che ha curato la realizzazione dell’intervento edilizio effettuato dalla ditta Di Vincenzo.
“La sinergica condivisione d’intenti tra la nostra Amministrazione ed i Cavalieri del Lavoro ha reso possibile, in tempi brevi, il restauro della Chiesa di Santa Maria di Farfa, monumento su cui è stata convogliata la generosa donazione della Federazione – ha dichiarato Fabrizio Magani, Direttore Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo – E la scelta di questo bene monumentale non è stata casuale, perché così si è restituito ai cittadini un luogo simbolico e d’incontro in uno dei quartieri del centro storico che per primo si sta ripopolando e si sta riappropriando della propria quotidianità”.
I Cavalieri del Lavoro, con questo intervento di restauro, hanno partecipato alla rinascita della città dell’Aquila con un impegno finanziario pari a 160.000 euro, a cui si aggiungono le donazioni di singoli Cavalieri del Lavoro a favore di iniziative altrettanto meritorie promosse da altre istituzioni e associazioni.
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L’Aquila, Sodano benedice Santa Maria di Farfa
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