E’ molto duro con l’Europa Matteo Renzi che, a “Quinta Colonna”, dice che l’Ue “salva le banche ma lascia morire i bambini”. E di fronte alla ennesima ecatombe in mare il ministro degli interni Angelino Alfano reagisce con un avvertimento a quei Paesi europei che girano la testa dall’altra parte, lasciando all’Italia tutti i costi, anche umani, di Mare Nostrum. “L’Unione europea ci ha lasciati soli. L’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici. Tutti gli immigrati ai quali verrà riconosciuto il diritto d’asilo andranno in Europa dove e quando vogliono. Li lasceremo liberi di partire e raggiungere le loro mete”, dice il ministro che chiama in causa direttamente i governi del centro e nord Europa, Germania in testa, che impediscono con veti e indifferenza di passare sotto l’egida comunitaria le competenze sull’immigrazione e sul controllo delle frontiere. Come risposta viene in soccorso, ma ancora una volta solo a parole, il commissario agli Esteri della Ue Cecilia Malmstrom, che di fatto dà ragione al nostro ministro dell’Interno quando chiede a “tutti gli Stati membri di dimostrare solidarietà e di discutere nel prossimo Consiglio Interni come si può contribuire ad affrontare le sfide nel Mediterraneo». Bene, commenta Alfano, perchè deve essere chiaro che l’Italia per «la stragrande maggioranza degli immigrati è solo un disperato approdo di transito”. Il problema, dichiarano sia Renzi che Alfano, sarà il cavallo di battaglia durante il semestre di presidenza europea dell’Italia, ma, al momento, all’Unione europea resta dimostrare di essere una comunità e non una sommatoria di Stati, mentre i sacrifici che stiamo facendo con Mare Nostrum ci legittimano a reclamare una maggiore cooperazione e pretendere che Frontex sia un’agenzia più presente.
Renzi è fermo anche su Expo 2015 che va ripulita ma anche “salvata” per il buon nome della Nazione, con il Financial Times che scrive che “la nuova ondata di scandali e arresti per corruzione evoca un déjà vu all’italiana e che per Renzi “il più giovane primo ministro della storia d’Italia”, i nuovi scandali “presentano la prima vera sfida alle sue promesse di spazzare via la vecchia guardia del Paese”. “Sfortunatamente Renzi non sarà aiutato dal notoriamente lento sistema giudiziario”, aggiunge il quotidiano, mentre oggi alle 15 è iniziato, al settimo piano del Palazzo di giustizia di Milano, l’interrogatorio di garanzia di Antonio Rognoni, ex dg di Infrastrutture Lombarde, ai domiciliari nell’inchiesta sugli appalti Expo e già arrestato nell’ambito di un’altra inchiesta, per chiudere degli interrogatori davanti al gip di Milano, Fabio Antezza, dopo le prime ammissioni e i silenzi degli altri arrestati ascoltati ieri.
Raffaele Cantone, l’ex pm presidente dell’Autorità nazionale sulla corruzione scelto da Matteo Renzi per vigilare sull’Expo dopo la bufera e gli arresti, al Mattino di Napoli dice che: “L’unica cosa da non fare è cancellare l’Expo”, perché questo “ sarebbe la più grande sconfitta per la democrazia. Bisogna andare avanti e il governo ci mette la faccia. La politica rialzi la guardia. In questi anni si è sbagliato a non lavorare abbastanza sulla prevenzione. Non abbiamo messo in campo i meccanismi necessari per evitare che certi episodi si ripetessero”.
Gongola Grillo, naturalmente e spera che aumenteranno, dopo questi fatti, gli astenzionisti ed i voti per i suoi, mentre riflette se andare da Vespa perché questi è fra i più criticati dal movimento, ma visto anche da milioni di italiani.
Inoltre, dicono quelli che lo vorrebbero in tv, Porta a Porta è meno criticata di trasmissioni di centro-sinistra come Ballarò, tuttavia la riflessione sta nel fatto che Grillo qualcosa dovrebbe spiegare al suo popolo, per lo meno per capire se questa comparsata è gradita oppure no.
Chi attacca l’ex comico è Berlusconi che alla telefonata su Canale 5 dice: “In Europa verrà messo in un angolo, un importante deputato europeo mi ha detto: stiamo allargando i cessi e li metteremo lì. Si tratta di un partito di protesta e distruzione. Qualcuno lo ha chiamato Adolf Grillo”.
Poi, per il rush finale, promette pensioni minime da 800 euro e si gioca anche la carta del sociale , lanciando una campagna rivolta agli anziani, perché, dopo alcuni sondaggi, l’ex Cav avrebbe deciso di focalizzare parte del suo battage elettorale in tv per le europee sui cosiddetti dimenticati: gli over sessanta e i pensionati. Prima è stata la volta del “bonus dentiere, ora è toccato alle casalinghe”, scrive Il Messaggero, mentre La Stampa da oggi in anteprima la notizia che, in un saggio di Timothy Geithner, ex segretario americano del Tesoro, intitolato Stress Test, si racconta racconta che nell’autunno del 2011, quando la drammatica crisi economica aveva portato l’euro ad un passo dal baratro, alcuni funzionari europei lo avvicinarono proponendogli un piano per far cadere il premier italiano Berlusconi. Lui lo rifiutò e puntò invece sull’asse col presidente della Bce Draghi per salvare l’unione e l’economia globale. “Ad un certo punto, in quell’autunno – scrive Geithner – alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato”.
Al che, la portavoce Fi alla Camera, Mara Carfagna, sottolinea che deve essere il Parlamento a “fare piena luce su quegli eventi anche attraverso l’istituzione di commissioi di inchiesta ad hoc”, mentre il presidente dei senatori di Forza Italia-Pdl, Paolo Romani parla di “gravissima conferma di quel che Silvio Berlusconi e tutta Forza Italia denunciano da anni…Un vero e proprio accerchiamento politico, istituzionale, economico e finanziario che con un colpo di mano sovvertì indebitamente la volontà popolare. Chiediamo con forza un’indagine parlamentare seria, profonda e meticolosa”. “La verità viene sempre fuori. Fu un complotto a cacciare l’ultimi governo votato dagli italiani”, scrive su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi ed intanto io sondaggi danno l’ex Cavaliere ed il suo partito in risalita.
Carlo Di Stanislao
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