Migranti, povertà, famiglia. Ma anche cooperazione, welfare, disabilità. Sono molti i temi sociali sui quali è stata chiesta l’attenzione dei candidati alle elezioni europee di domenica prossima. Ancora una volta sono stati movimenti e associazioni a richiamare i partiti, spesso avvitati su se stessi in sterili e furiose polemiche politiche a carattere interno, invitandoli ad alzare lo sguardo e a soffermarsi sui problemi concreti. Consapevoli che alcune battaglie hanno acquisito ormai un rilievo continentale.
A due giorni dalle elezioni, allora, cerchiamo di riassumere le richieste avanzate nel corso di queste settimane dal terzo settore italiano.
Famiglia. Si chiama “Vote For Family 2014 – Corro per la famiglia, anche in Europa” ed è il primo manifesto elettorale promosso dalle associazioni familiari europee riunite nella Fafce ed in Italia dal Forum delle associazioni familiari (che della Fafce fa parte). Il manifesto, articolato su 12 punti, verrà proposto ai candidati alle prossime elezioni europee che con la sottoscrizione si impegneranno, se eletti, a difendere la famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna e la vita dal concepimento al termine naturale, a riconoscere la famiglia come soggetto sociale, a promuovere il “family mainstreaming”, a sostenere politiche di conciliazione famiglia lavoro e politiche economiche sostenibili e redistributive.
Il manifesto “Vote for family”è stato finora sottoscritto da oltre 60 candidati italiani alle prossime elezioni europee e da altri 200 dei vari Paesi comunitari.
Per i diritti di immigrati, rom e detenuti. Un impegno diretto sia in campagna elettorale che all’interno del Parlamento europeo a favore dei diritti umani dei detenuti, dei migranti e dei rom. È quanto hanno chiesto le associazioni 21 luglio, Lunaria e Antigone, che hanno presentato una“Agenda dei diritti umani in Europa”, una delle iniziative della “Campagna per i diritti, contro la xenofobia” promossa dalle tre organizzazioni e portata avanti sulla rete attraverso un portale dedicato.
Sul tema dei migranti, le tre associazioni individuano sei priorità “per cambiare rotta”.
Sempre in tema di immigrazione, dal mondo cattolico ecco giungere un appello ai candidati per un “Piano speciale per il Mediterraneo”. A stilarlo sono state Migrantes, Caritas, Centro Astalli, Missio e Focsiv, che indicano i passi per cambiare le politiche sulle migrazioni: “No a un’Europa rancorosa ed egoista”
E con “L’Europa sono anch’io”, altre associazioni hanno presentato un ulteriore manifesto per riformare le politiche sull’immigrazione. Lo hanno fatto a Lampedusa nel corso del convegno internazionale “Lampedusa Città dell’Europa: per un’Europa di uomini, donne, popoli, dignità e diritti”, promosso da Emmaus Italia, con Emmaus Europa ed Internazionale, Legambiente, Libera, e l’Italia sono anch’io.
Infine, ulteriore manifesto in 5 punti anche da Forum terzo settore e Concord Italia.
Disabilità. Cosa chiedono le persone con disabilità all’Europa? E soprattutto, cosa vorrebbero leggere nei programmi dei candidati al Parlamento europeo, che sarà eletto nel maggio prossimo? Una sintesi delle principali richieste è stata raccolta nel “manifesto” presentato a Bruxelles dall’Edf (European disability forum). Sei le “priorità chiave” sottoposte all’attenzione dei candidati: la “promozione di un’immagine dell’Europa inclusiva, sostenibile e democratica”, la “riforma delle politiche economiche e sociali dell’Europa, per garantire la tutela e il godimento dei diritti umani dei cittadini europei con disabilità”, l’accessibilità di beni e servizi, l’adozione della direttiva generale per la non-discriminazione, la “tempestiva ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione Onu”, la realizzazione di meccanismi che, all’interno delle istituzioni europee, verifichino e garantiscano il rispetto della Convenzione stessa”.
Volontariato. Valorizzare il volontariato come strumento di promozione della solidarietà, dell’inclusione sociale e di sviluppo per tutta la comunità europea. È questo l’obiettivo della campagna Vote Volunteer Vision, lanciata dal Csv net e promossa in tutti i paesi dell’Unione europea dall’Alleanza europea per il volontariato (Eav) e dal Centro europeo del volontariato (Cev).
Il coordinamento nazionale dei centri servizi per il volontariato ha inviato una lettera ai candidati alle prossime elezioni europee invitandoli ad impegnarsi, in caso di loro elezione, a votare a favore dell’istituzione di un intergruppo parlamentare sul volontariato. Molti hanno già aderito: la lista completa dei candidati è pubblicata e costantemente aggiornata sulla pagina web della campagna.
Povertà e cooperazione. Il manifesto di Forum terzo settore e Concord Italia chiede all’Europa di mettere al centro le politiche di solidarietà.Tra le richieste:rafforzare la dimensione sociale dell’Unione economica e monetaria, valorizzando l’economia sociale e tutti i soggetti di terzo settore. Combattere la povertà e la diseguaglianza, dando pari opportunità di occupazione a tutti i cittadini europei: giovani, donne e persone con disabilità. Sostenere l’impegno dell’Europa per lo sviluppo e la lotta alla povertà, mantenendo l’impegno dello 0,7 per centro del Pil da destinare alla cooperazione internazionale e definendo dopo il 2015 una nuova agenda globale per lo sviluppo.
Impresa sociale. Per l’Alleanza cooperative “serve l’Europa politica, insieme a quella economica e sociale”. Da qui una serie di richieste e di priorità. Si chiede in particolare alla Commissione europea di non ostacolare le normative nazionali in materia societaria e fiscale, come ad esempio quelle che si applicano alle cooperative nel settore bancario e in quello della grande distribuzione, che operano sulla base dei principi della mutualità, della democrazia societaria, della trasmissione intergenerazionale del patrimonio, dell’indivisibilità delle riserve, della solidarietà, nonché dell’etica del lavoro e dell’impresa.
Commercio equo. La campagna “Vote for fair trade” ha chiesto ai candidati di sottoscrivere un documento in cinque punti per un impegno in Europa sull’economia solidale. L’iniziativa è stata lanciata a Roma in occasione della Giornata mondiale del commercio equo, l’11 maggio scorso. Anche in questo caso, tra le richieste: promuovere un’economia e una modalità di fare impresa che mettano al centro le persone, dove tutti possano avere cioè i mezzi di sussistenza necessari e sostenibili. Rilanciare un forte impegno dell’Europa per affrontare gli abusi di potere contro i produttori e i lavoratori del sud del mondo marginalizzati. Incoraggiare incentivi da parte dell’Ue, per facilitare i produttori nella commercializzazione a condizioni equosolidali e per sviluppare i mercati del commercio equo e solidale sia in Europa che nel sud del mondo.
Corruzione. 500 mila firme contro la corruzione. È il risultato raggiunto da “Riparte il futuro”, la campagna trasversale e apartitica contro la corruzione, promossa in Italia da Libera e dal Gruppo Abele e approdata anche in Europa con la collaborazione di Avviso Pubblico, Mafia Nein Danke, Libera France, Anticor e Coordination Eau Île-de-France. La petizione è stata lanciata per chiedere ai candidati trasparenza nelle candidature e la riforma del voto di scambio politico-mafioso. Sono stati circa 900 i candidati che hanno aderito.
Pace. “Nel 2014 sessanta Stati nel mondo sono coinvolti in conflitti armati. Ciò avviene sotto forma apparente di guerre civili o di lotta contro gruppi di terroristi o di azioni militari contro militanti fondamentalisti. Cresce il numero dei territori che lotta con azioni pacifiche o con atti di guerriglia per l’indipendenza dallo Stato centrale e dove si sviluppano movimenti indipendentisti o separatisti. Ogni giorno muoiono ventiquattromila persone al mondo per malnutrizione, mentre un miliardo di esseri umani vive con meno di trenta euro al mese. In cinquantotto Stati vige ancora la pena di morte, che miete ogni giorno decine di vite umane. La criminalità si è organizzata in tredici reti transnazionali con un fatturato in crescente aumento, connessioni con il traffico di armi e rischi per la pace e la sicurezza”. Questo è il contesto in cui si svolgeranno, il prossimo 25 maggio, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. La rete della pace e il Tavolo interventi civili di pace lanciano un Manifesto per un percorso verso un Europa di pace, con una serie di punti sui quali intendono aprire un confronto propositivo con le istituzioni, con la politica europea, col parlamento che verrà eletto in questi giorni, a partire dalla delegazione italiana. (daiac- RS)
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