Vergogna per i bambini affogati nelle acque del Mediterraneo e per tutti i minori che vivono sfruttati e schiavizzati ai margini della società. Nel suo secondo giorno di visita in Terra santa, a Betlemme, luogo simbolo per i cristiani ,in cui “dio si è fatto bambino” il pontefice ha chiesto di tutelare e difendere i bambini di tutto il mondo che, ha detto, sono “il segno diagnostico per capire lo stato di salute di una famiglia, di una società, del mondo intero”.
“I bambini oggi hanno bisogno di essere accolti e difesi – ha sottolineato il papa nella sua omelia, durante la messa celebrata a piazza della Mangiatoia – ma in questo mondo che ha sviluppato le tecnologie più sofisticate ci sono ancora tanti bambini che vivono ai margini della società, nelle periferie delle grandi città o nelle zone rurali. Tanti bambini sono ancora oggi sfruttati, maltrattati, schiavizzati, oggetto di violenza e di traffici illeciti. Troppi bambini sono profughi, rifugiati, affogati nei mari, specilamente nelle acque del Mediterraneo. Di tutto questo noi oggi ci vergogniamo davanti a Dio che si è fatto bambino”.
Il pianto di questi bambini, ha aggiunto Francesco è inascolato: “chi siamo noi davanti a Gesù bambino e ai bambini di oggi. Siamo come Maria e Giuseppe che se ne prendono cura o siamo come Erode che vuole eliminarlo? siamo forse retorici e pietisti, persone che sfruttano le immagini dei bambini a scopo di lucro? siamo sicuri di stare accanto a loro, sappiamo ascoltarli e custordirli o li trascuriamo? – chiede il pontefice – Oggi piangono i bambini, piangono molto, il loro pianto ci interpella in un mondo che scarta ogni giorno tonnellate di cibo e di farmaci ci sono bambini che piangono invano per la fame e per malattie facilmente curabili. In un tempo che proclama la tutela dei minori si commerciano armi che finiscono tra le mani di bambini soldato, si commerciano prodotti confezionati da piccoli lavoratori schiavi, il loro pianto è soffocato, il pianto di questi bambin è soffocato, devono combattere e lavorare non possono piangere, ma piangono per loro le madri”.
“Offro la mia casa per incontro Abbas-Perez”. Ma nella storica visita in Terra santa, papa Francesco ha voluto lanciare un appello accorato per la pace tra Israele e Palestina. “In questo luogo dove è nato il principe della pace, desidero rivolgere un appello a lei presidente Mahmud Abbas e al presidente Shimon Perez ad elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da dio il dono della pace . ha detto-. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera”. Le parole del papa sono state accolte da un lungo applauso. Il discorso per la pace segue al forte gesto simbolico della mattinata. Mentre si dirigeva verso piazza della Mangiatoia,In un fuoriprogramma, infati, il papa è sceso dalla papamobile per raccogiersi alcuni minuti in preghiera davanti al muro che separa Israele dalla Palestina (ec)
Bergoglio in Terra Santa: “Troppi i bambini sfruttati e schiavizzati”
Vergogna per i bambini affogati nelle acque del Mediterraneo e per tutti i minori che vivono sfruttati e schiavizzati ai margini della società. Nel suo secondo giorno di visita in Terra santa, a Betlemme, luogo simbolo per i cristiani ,in cui “dio si è fatto bambino” il pontefice ha chiesto di tutelare e difendere i […]
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