Entro poche settimane Youtube, il sito di video più cliccato del mondo, lancerà un servizio di streaming musicale a pagamento. Secondo il Financial Times, diverse etichette musicali indipendenti hanno rifiutato di firmare i termini di licenza per il nuovo servizio con la popolare piattaforma online di proprietà di Google. E la società di Mountain View ha deciso che bloccherà “entro pochi giorni” i videoclip di artisti come Radiohead, Adele, Sugar Ros e altri.
Oggi il presidente della Siae, Gino Paoli, è intervenuto sulla contrastata vicenda. “Innanzitutto desidero esprimere la mia piena solidarietà agli artisti – da Adele agli Arctic Monkeys – che si troveranno, di fatto, censurati da Youtube per meri motivi commerciali. In questi anni confusi e difficili, dove le aziende cosiddette Ott, over the top, dettano legge, l’espressione artistica libera e indipendente è fortemente a rischio. Se nel Medioevo gli artisti dipendevano dalla Chiesa e di conseguenza i quadri erano tutti a soggetto religioso, oggi i colossi dell’intrattenimento digitale sono ancora più spietati e diretti, azzerando tutte le voci dissonanti.
Perciò ho accettato di presiedere e sostenere la Siae, un presidio di libertà fondato oltre 130 anni fa da Verdi e da Verga per permettere agli Autori di vivere del proprio lavoro e di non dover dipendere economicamente dai condizionamenti del potente di turno, sia dal Mecenate di allora sia da una società multinazionale globale che deve macinare profitti a tutto spiano oggi. Perciò anche la battaglia sulla copia privata, una delle misure necessarie per risarcire autori, artisti, editori e produttori per la diffusione delle opere creative sui nuovi strumenti tecnologici, è una sacrosanta battaglia per la libertà, per l’autonomia e per l’indipendenza della cultura italiana”.
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