FI, D’Eramo: Regole e chiarezza, così si ricostruisce la coalizione

Il segretario regionale della Destra, assessore provinciale e consigliere comunale aquilano, Luigi D’Eramo in una nota scrive:“Forza Italia rimane il primo partito della coalizione di centrodestra, per questo deve avvertire, senza indugio, il dovere della responsabilità e chiamare a raccolta tutte le anime che compongono la coalizione. Questa esigenza emerge anche dagli interventi di Guido Liris e Roberto Santangelo che […]

d'eramoIl segretario regionale della Destra, assessore provinciale e consigliere comunale aquilano, Luigi D’Eramo in una nota scrive:“Forza Italia rimane il primo partito della coalizione di centrodestra, per questo deve avvertire, senza indugio, il dovere della responsabilità e chiamare a raccolta tutte le anime che compongono la coalizione. Questa esigenza emerge anche dagli interventi di Guido Liris Roberto Santangelo che ritengo condivisibili – spiega – Urge allora una fase di confronto aperto, proprio in un momento in cui il centrodestra aquilano sembra non avere la determinazione a rialzarsi dopo la sconfitta alle elezioni regionali”.

D’Eramo dice che “annunciare sistematicamente il rinnovamento anagrafico di una comunità politica possa rappresentare la strada più semplice per tornare al centro del dibattito, ma questo oggettivamente non basta. Credo che proprio il centrodestra aquilano sia stato un antesignano nel dare spazio e occasioni ai più giovani, fu un’intuizione grandiosa, ma dobbiamo fare di più e meglio – afferma – Sono convinto della necessità che debba essere l’elettorato a  scegliere naturalmente la nuova classe dirigente, meglio ancora se composta da giovani e giovanissimi ma in base a capacità, serietà e credibilità”.

“A noi spetta il compito di non commettere l’errore di vantare il proprio dato anagrafico per autoproclamarsi come il nuovo. Sarebbe devastante! Si cambierebbe il volto ma non il metodo. Dunque come ripartire? – si domanda – Separando, per esempio, l’attività partitica da quella istituzionale negli enti locali e non solo. Infatti sommare sulla stessa persona incarichi di partito e di rappresentanza istituzionale alimenta la sensazione che una formazione politica abbia solo una risorsa umana su cui puntare e non garantisce il giusto controllo reciproco”.

Per l’ex assessore di centrodestra nei primi anni Duemila “questo è il primo limite del centrodestra che va superato, abbattendo i fortini della conservazione e alimentando la sana competizione. Il secondo passo deve essere quello dell’ascolto del territorio – prosegue ancora – per dare, con il coinvolgimento delle migliori menti espressioni degli ordini, delle categorie, delle professioni, fattibilità tecnica alle scelte future, alla visione politica e programmatica su cui si vuole basare il rilancio”.

“Il terzo punto è quello della costruzione di una coalizione che sappia essere, nel rispetto delle peculiarità di ogni soggetto partitico che la compone, protagonista della vita politica, la cui sintesi programmatica dovrà essere il punto di forza su cui i nostri consiglieri comunali, provinciali e regionali si confronteranno con il centro sinistra all’interno dei rispettivi Consigli”, elenca ancora.

“Abbiamo il dovere di costruire un nuovo contenitore e saturalo di nuovi contenuti, cosi come sottolineato anche da Massimiliano Pieri di Fratelli d’Italia – conclude D’Eramo – per garantire all’Aquila, alla sua provincia e all’Abruzzo un domani diverso e possibilmente migliore”.

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