Il lascito solidale, che sempre più persone ricche e famose rendono parte del proprio testamento, spaventa gli eredi che temono di trovarsi diseredati. Testamento Solidale – comitato composta da ActionAid, Ail, Aism, fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro e Save the Children, al quale hanno aderito Amref, università campus Bio-Medico di Roma e fondazione Operation Smile Italia Onlus rassicura però gli eredi. Il comitato, con la collaborazione e il patrocinio del consiglio nazionale del Notariato, ha lanciato la prima campagna di informazione e sensibilizzazione in merito. Per diffondere la cultura dei testamenti solidali e rispondere a quanti ancora non sanno a chi rivolgersi le organizzazioni promotrici hanno creato un sito www.testamentosolidale.org e l’omonima guida. Due strumenti che offrono una esaustiva panoramica sul tema del lascito, dalle tipologie di testamento (olografo, pubblico, segreto) alla quota “disponibile” di patrimonio che può essere destinata ad un lascito solidale (una qualsiasi somma di denaro, un bene mobile o immobile, la polizza vita, azioni o titoli d’investimento). E rassicura Albino Farina, consigliere responsabile dei rapporti con il terzo settore e con le associazioni dei consumatori del consiglio nazionale del Notariato: “in Italia, l’esistenza della quota legittima tutela infatti la famiglia e i propri cari. Una quota stabilita dalla legge, diversa a seconda della composizione del nucleo familiare è riservata agli stessi. Poi, per compiere un gesto di altissimo valore umano, si può scegliere di cedere anche solo una minima parte dei propri averi (quota disponibile) ad enti non profit, Insomma non bisogna necessariamente scegliere tra i propri familiari e le cause nobili del sociale. Si possono soddisfare entrambe le esigenze”. E un sondaggio, effettuato da Testamento Solidale in collaborazione con il Notariato stesso, dimostra come i donatori siano i primi a preoccuparsi dei diritti dei propri eredi.
Molti sono i famosi, di ieri e di oggi, che destinano una quota dei propri averi a cause sociali, di ricerca scientifica, di aiuto umanitario. Oggi ne fanno parlare Sting e Bill Gates, ieri si discuteva, nel nostro Paese, dei lasciti solidali di Giuseppe Verdi o Alessandro Manzoni. Una scelta che fecero anche altri grandi italiani del passato, tra cui Camillo Benso Conte di Cavour, Lina Cavalieri ed Enrico De Nicola. E forse, proprio in virtù delle garanzie previste dalla legge del nostro Paese, cresce negli ultimi anni la generosità degli italiani in tema di lasciti solidali. Cresce, in particolare, il numero di quanti (+10/15% in 10 anni) inseriscono il lascito solidale nelle loro ultime volontà. A donare sono soprattutto donne, oltre il 60% del totale. Nella metà dei casi, il valore del lascito è sotto i 20 mila euro.
Questo incremento mostra come si stia lentamente affermando la cultura del lascito solidale nonostante il forte ritardo rispetto all’Europa. Nel nostro paese, infatti secondo l’indagine Gfk Eurisko-Testamento Solidale, gli over 55 hanno una bassa propensione al testamento (15,8%), di gran lunga inferiore ad esempio alla Gran Bretagna dove si attesta intorno all’80% e agli Usa con il 50%. Soltanto l’8% degli italiani over 55 ha fatto testamento, mentre il 5% è intenzionato a farlo e il 6% è incerto. Colmare il “gap” di conoscenza intorno al lascito, promuovere la cultura della solidarietà testamentaria in Italia, informare e sensibilizzare sull’importanza di un gesto che può fare la differenza nella vita delle persone che hanno più bisogno è l’obiettivo con cui è nata nel 2013 la campagna Testamento Solidale.
“Fare un lascito solidale significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire aiutare le persone con disabilità ad integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati e sostenere la ricerca scientifica contro malattie come la leucemia e la sclerosi multipla. Il lascito solidale è un atto non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento e senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri familiari” dichiara Rossano Bartoli, portavoce del Network Testamento Solidale e segretario generale Lega del Filo d’oro.
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