Federica Mogherini, serve una nuova stagione per l’Europa

Il semestre di guida della presidenza Ue non deve essere un ”periodo di transizione” ma portare a una ”nuova stagione” per l’Europa. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, lo ha chiarito oggi al termine di una missione di due giorni a Copenaghen in cui ha presentato ai suoi interlocutori danesi gli obbiettivi del semestre di […]

Imogherinil semestre di guida della presidenza Ue non deve essere un ”periodo di transizione” ma portare a una ”nuova stagione” per l’Europa. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, lo ha chiarito oggi al termine di una missione di due giorni a Copenaghen in cui ha presentato ai suoi interlocutori danesi gli obbiettivi del semestre di presidenza Ue.  Per imprimere nuovo slancio, serve un ”metodo di lavoro” che individui le priorità e gli strumenti per gestirle ”nel senso più unitario possibile” nell’ambito dei 28 Paesi Ue, ha spiegato. Tra le priorità il ministro ha indicato il lavoro, la creazione di posti di lavoro soprattutto per le giovani generazioni e la crescita.

Lunedì a Roma, i programmi e gli obiettivi delle tre Presidenze del Consiglio dell’Unione europea, Italia, Lussemburgo e Lettonia, saranno al centro dei colloqui del ministro Mogherini con i due colleghi dei rispettivi Paesi che avranno la presidenza di turno dopo l’Italia. Seguirà una conferenza stampa dei tre ministri, Mogherini, Jean Asselborn (Lussemburgo), e Edgars Rinkevics (Lettonia).

Nel corso della sua visita in Danimarca, il ministro Mogherini ha avuto un colloquio telefonico, con al centro la situazione in Iraq, con il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu. Con Davutoglu – ha detto Mogherini – ”ho condiviso l’idea che ci sia bisogno di costruire una nuova dinamica di sicurezza regionale”, mentre e’ necessario ”promuovere e facilitare in Iraq la formazione di un nuovo governo di unità nazionale”. Mogherini ha anche spiegato che il colloquio con il collega turco e’ parte di un insieme di contatti con i principali Paesi dell’area, nella convinzione che ”gli attori della regione abbiano un interesse comune a garantire la stabilità”.

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