“O voi che credete! Vi è prescritto il digiuno, come fu prescritto a coloro che furono prima di voi, nella speranza che voi possiate divenire timorati di Dio” (sura II, v.183). È così che un buon musulmano affronta il mese sacro del Ramadan. Un mese che inizia con la nuova fase lunare e che cambia ogni anno. Lo scoccare dei 30 giorni sarà domani, 28 giugno, per chi segue le associazioni più grandi, come il Consiglio Islamico Europeo per la Fatwa e la Ricerca. C’è chi preferisce un’interpretazione più letterale e comincerà il Ramadan solo quando la luna nuova sarà visibile anche in Italia.
Questa è la via scelta da Dhummcatu, associazione musulmana di Tor Pignattara, a Roma. Data d’inizio possibile il 29 giugno. Il mese si apre con la prima preghiera al tramonto, momento in cui inizierà il digiuno fino al tramonto del giorno dopo. “Con l’inizio del mese del Ramadan – scrive l’associazione in un comunicato – chiediamo gentilmente, nel caso in cui venissero fermate persone in un orario coincidente con il fajr o con il tramonto, di verificare se la persona sia di fede islamica; nel caso in cui fosse così vi esortiamo a lasciare qualche minuto di tempo per permettere al cittadino oggetto di fermo di bere qualcosa prima dell’inizio del Ramadan o per la rottura del digiuno – quando questo controllo coincida con il tramonto”.
I musulmani in Italia. Non c’è dubbio che oggi l’Islam è la seconda più grande religione in Italia dopo il cattolicesimo. Si tratta di un numero sempre crescente che oggi, secondo gli ultimi dati di Caritas/Mugrantes (2012), rappresenta il 32,9% del totale dei 5.011.000 stranieri regolarmente presenti in Italia, cui si deve aggiungere un numero esiguo di italiani convertiti e di immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza. I musulmani provengono da nazioni diverse, con una maggioranza proveniente dal Marocco (506.309), seguiti da immigrati di altri Paesi, quali l’Albania, la Tunisia, il Senegal, l’Egitto, il Pakistan, il Bangladesh, la Libia, l’Algeria, la Bosnia Erzegovina, la Turchia, ecc…
La coincidenza dei Mondiali di calcio con il mese sacro ha spinto l’associazione Dhummcatu a festeggiare il 13 luglio, data della finale della Coppa del Mondo, con un “Iftar” (la rottura del digiuno) pubblico. Tutti i romani, fedeli e non, sono invitati al Campetto Casal Bertone di via Ettore Fieramosca per trascorrere del tempo insieme.
A Milano la novità del Ramadan di quest’anno – che inizierà per tutti il 28 – sarà il coinvolgimento dei centri d’accoglienza in cui si trovano i cittadini siriani in transito dalla città lombarda. Ancora non sono chiari i dettagli dell’evento, ma l’intenzione del Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano Monza Brianza (Caim) è quello di creare un momento di condivisione della preghiera con chi sta nei centri.
Bologna per la prima volta si presenta al Ramadan con un coordinamento di associazioni. Si chiama Cib (Comunità islamica di Bologna) e raccoglie a sé otto moschee del capoluogo emiliano. “Non c’era modo migliore per noi di iniziare il Ramadan di quest’anno”, spiega il coordinatore Yassine Lafram.
Il patto sottoscritto tra le associazioni islamiche ha avuto un anno di gestazione: ” Siamo riusciti ad unire la comunità e trovare delle linee comuni nonostante le diverse scuole di pensiero”, commenta soddisfatto Lafram. La comunità bolognese è infatti molto variegata, comprende bengalesi, pakistani, arabi, maghrebini, kosovari, albanesi. “Ma questo – conclude Lafram – non è stato d’ostacolo, alla fine”. (lb-RS)
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