Un calcio all’emergenza. L’agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha pubblicato sul suo sito i bandi delle gare per la fornitura di aiuti alimentari ai poveri: una misura che si attendeva da settimane per poter quanto meno attenuare la difficile situazione che da mesi interessa i principali enti caritativi impegnati nella distribuzione di cibo ai poveri. Si tratta di oltre dieci milioni di euro che saranno utilizzati soprattutto per l’acquisto di 12 mila tonnellate di pasta e pastina (per 8,4 milioni di euro) e circa 2.750 tonnellate di farina (un milione e 100 mila euro). Le gare si svolgeranno il prossimo 5 agosto nella sede dell’Agenzia, i primi arrivi effettivi sono previsti fra la fine di settembre e il mese di ottobre.
Con questa tranche di dieci milioni il ministero delle Politiche agricole cerca di far fronte alle difficoltà sopravvenute con la sostanziale interruzione dei fondi europei che si è determinata nei mesi scorsi: l’Italia attende 75 milioni di euro di fondi Fead, il fondo europeo per gli interventi promossi dai paesi dell’Ue per fornire cibo agli indigenti. Si tratta di aiuti che non arriveranno prima di dicembre 2014 e la cui interruzione ha costretto le principali realtà impegnate nel campo ai salti mortali per garantire aiuti a circa quattro milioni di italiani. Banco Alimentare e Caritas in particolare hanno dovuto promuovere raccolte straordinarie per garantirsi scorte sufficienti. “Ci sono 4 milioni di concittadini – ha dichiarato il ministro Martina – che soffrono di povertà alimentare ed è nostro dovere non lasciarli indietro: stiamo lavorando con gli enti caritativi per sopperire alle necessità e il primo impegno di risorse per circa 10 milioni di euro va in questa direzione”. Martina precisa anche che “con il Ministero del lavoro stiamo lavorando ad un piano organico di assistenza alimentare con oltre 400 milioni di euro di stanziamenti per i prossimi anni utilizzando i budget messi a disposizione anche dall’Unione europea”
I bandi dell’Agea non rappresentano certamente la soluzione definitiva, ma danno un innegabile sollievo. Di “segnale positivo” parla Marco Lucchini, direttore del Banco alimentare, mentre Francesco Marsico di Caritas Italiana segnala la necessità che il governo italiano anticipi una parte dei fondi europei che sono attesi non prima di dicembre.
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