Missione Permanente di Osservazione dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite Rif. SGC 296/14 8 luglio 2014 .
“La situazione sul terreno nella Palestina Occupata si sta deteriorando a velocità allarmante a causa dell’escalation dell’ultima campagna di aggressione militare da parte di Israele, iniziata il 12 giugno 2014, contro la popolazione palestinese. In particolare la Potenza occupante ha intensificato l’attacco contro la Striscia di Gaza assediata, in grave violazione della legalità internazionale, comprese la legislazione umanitaria internazionale e le importanti disposizioni relative alla protezione dei civili nel conflitto armato, e in grave violazione della proibizione di rappresaglie e punizioni collettive contro la popolazione civile sotto occupazione. Il numero di vittime civili palestinesi sta tragicamente aumentando come risultato di questo brutale e criminale attacco israeliano. Nel tempo trascorso dalla mia lettera a Lei di ieri, la potenza occupante ha lanciato più di 150 raid militari aerei, prendendo deliberatamente di mira aree civili nella Striscia di Gaza, uccidendo almeno 22 palestinesi e ferendo più di 100 civili, compresi donne, bambini e anziani. L’intensificarsi dell’aggressione israeliana contro il milione e 700mila palestinesi imprigionati nella Striscia di Gaza dall’immorale blocco israeliano minaccia di destabilizzare ulteriormente la pericolosa situazione sul terreno ed accendere a tutto campo la miccia di un nuovo ciclo di violenza mortale. Oggi, 8 luglio 2014, i jet israeliani e il fuoco di artiglieria navale hanno colpito diverse aree civili a Gaza, portando ad una paralisi la vita quotidiana e aggravando la paura e il panico tra la popolazione civile palestinese già traumatizzata. I distruttivi, letali attacchi da parte della Potenza occupante sono stati di vasto raggio, e hanno preso di mira molte abitazioni e infrastrutture in aree dell’intera Gaza. Tra i morti delle ultime 24 ore ci sono stati sei bambini, due dei quali al di sotto dei cinque anni di età, oltre a un bambino di 13 anni e uno di 14 anni. Tra gli uccisi ci sono stati anche: Mohamed Habib e suo figlio Mousa di 19 anni, rimasti uccisi dopo che un attacco aereo ha colpito un veicolo nel quartiere di Al-Shujaiyeh nella città di Gaza; Fakri Saleh Ajjouri, ucciso da un attacco aereo alla sua motocicletta vicino ad Abraj Al Sheikh Zayed, nella parte nord della Striscia di Gaza; inoltre Abduallah Kaware, Mohammad Ashour (13 anni), Riyad Kaware, Mahmoud Judeh, Bakir Mahmoud Judeh (22 anni), Ammar Mohammad Judeh (22 anni) e Hussein Mohammad Kaware (14 anni) sono stati brutalmente assassinati quando un missile israeliano ha distrutto la loro casa. Le minacce di ulteriore escalation di questa inumana aggressione militare della Potenza occupante contro la Striscia di Gaza non faranno altro che assicurare la perdita di altre vite civili tra la popolazione palestinese sotto occupazione e indifesa. Dichiarazioni di funzionari israeliani, compreso il Primo Ministro di Israele, il quale ha affermato che l’operazione militare contro Gaza sarebbe stata estesa – anche con una probabile invasione via terra dentro Gaza – mostrano la vera intenzione della Potenza occupante di intensificare l’attacco e far precipitare l’area in un altro ciclo mortale e distruttivo di violenza. A questo proposito devo richiamare l’attenzione sul fatto che forze di occupazione israeliane, compresi carri armati, autocarri, mezzi corazzati, bulldozer e autobus si stanno ammassando vicino al confine di Gaza e sono stati mobilitati 40.000 cosiddetti riservisti israeliani. Chiaramente la situazione che abbiamo di fronte richiede l’attenzione della comunità internazionale, in particolare del Consiglio di Sicurezza, il cui dovere è agire per mantenere la pace e la sicurezza internazionali e, in conformità alla legislazione umanitaria internazionale, assicurare protezione alla popolazione palestinese sottoposta a questa selvaggia occupazione militare.
Rinnoviamo di conseguenza il nostro appello urgente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché onori i doveri contenuti nella propria Carta e intraprenda l’azione necessaria per porre fine a questa aggressione israeliana e proteggere la popolazione civile palestinese. Ciò che viene perpetrato da Israele contro la popolazione palestinese costituisce una grave violazione di tutte le norme della legislazione internazionale, inclusa la Quarta Convenzione di Ginevra, che proibisce l’uccisione intenzionale di civili e proibisce le rappresaglie contro la popolazione civile da parte della Potenza occupante. È chiaro che da parte di Israele vengono commessi crimini di guerra contro la popolazione palestinese e questo deve essere inequivocabilmente condannato e fermato. Va inviato un forte messaggio ad Israele, la Potenza occupante, affinché cessi immediatamente la propria campagna militare e rispetti la legge, perché sia attenuata la gravità di questa pericolosa situazione, sia favorita la tranquillità e, ciò che è più importante, si salvino vite di civili innocenti. La presente lettera fa seguito alle nostre 503 lettere relative alla perdurante crisi nei Territori Occupati Palestinesi, inclusa Gerusalemme Est, che costituiscono il territorio dello Stato di Palestina. Queste lettere, datate dal 29 settembre 2000 (A/55/432-S/2000/921) al 7 luglio 2014 (A/ES-10/xxx-S/2014/xxx) costituiscono una documentazione essenziale dei crimini che vengono commessi da Israele, la Potenza occupante, contro la popolazione palestinese a partire dal settembre del 2000. Per tutti questi crimini di guerra, atti di terrorismo di Stato e violazioni sistematiche dei diritti umani che vengono commessi contro la popolazione palestinese, Israele, la Potenza occupante, deve essere ritenuta responsabile e gli esecutori devono essere portati davanti alla giustizia.. Vi sarei grato se vorrete fare in modo che il testo di questa lettera sia reso disponibile ad una immediata e importante presa in considerazione da parte dei membri del Consiglio di Sicurezza. Vi prego di accogliere, Eccellenza, i sensi della mia più alta stima”.
Dr. Ryad Mansour Ambasciatore, Osservatore Permanente Dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite
Lascia un commento