Non è passato un mese dall’incontro che le Associazioni e i Comitati di quartiere hanno avuto con il vicesindaco Nicola Trifuoggi e con l’assessore Lelio De Santis che, come sempre in questi ultimi due anni, tutto si è rivelato un’inutile perdita di tempo. Fiumi di parole e promesse che vengono smentite puntualmente, riportandoci al punto di partenza e mostrando una preoccupante difficoltà del Comune dell’Aquila di voler o saper gestire e risolvere problemi che una soluzione ce l’hanno e che l’Associazione Civica Aquilana, l’Associazione Assergi Due Ade e l’Associazione Ji prati de la Cirella, insieme ad altri Comitati cittadini continuano a proporre, unanimi, da più di due anni. Ogni volta il problema principale sono i cittadini morosi che, è bene sottolineare, non sono un problema solo del Comune, ma di tutti i cittadini onesti e rispettosi delle regole, oltre che un problema, in alcuni casi, di disagio sociale che merita attenzione e rispetto.
A questo tuttavia l’Assessore De Santis ha finalmente trovato una soluzione procedendo con 882 diffide ai cittadini morosi, mentre continua ad annaspare nel buio quando si parla di consumi. Eppure il 16 giugno scorso si era chiusa la riunione con De Santis e Trifuogg con alcuni punti fermi: i consumi sarebbero stati tripartiti scorporando dal consumo totale il 35-40% per il consumo di acqua calda, Il 25-30% per una quota fissa, il restante 40% sarebbe stato calcolato come consumo reale; il Comune sin era impegnato a sistemare i contabilizzatori rotti, a tararli, sigillarli e a revisionare l’intero sistema; l’Avvocatura aveva avuto il compito di individuare le responsabilità delle spese ingiustamente sostenute a causa della cattiva gestione del passato per il recupero del denaro pubblico; sulle utenze precedenti si sarebbe valutata la possibilità di fare un conguaglio con i consumi del 2013/2014; il nuovo Regolamento avrebbe tenuto conto delle proposte avanzate da Associazioni e Comitati cittadini e sarebbe stato proposto alla Giunta solo dopo la condivisione delle parti coinvolte.
Questo accadeva il 16 giugno scorso, è dunque chiaro che l’Associazione Civica Aquilana, Assergi Due Ade e Ji prati de la Cirella non possono avallare le affermazioni dell’assessore De Santis che con un colpo di spugna torna a parlare di “costi calcolati per metro quadro occupato e per ogni giorno di permanenza”, dimenticando quanto concordato con i rappresentanti degli inquilini dei progetti C.A.S.E. e M.A.P. e, soprattutto, quanto recitano Leggi e D.P.R. che rendono obbligatoria la contabilizzazione del calore negli edifici di nuova costruzione sin dal 2000.
Associazioni e Comitati non possono avallare interviste ed affermazioni che tradiscono la fiducia per l’ennesima volta riposta verso amministratori che continuano a brancolare nel buio, che non riescono, o forse non vogliono, trovare il bando di una matassa che cittadini attivi e volenterosi continuano a trovare per loro.
È imbarazzante, dopo cinque anni, sentir parlare ancora di emergenza, dover proporre soluzioni agli stessi amministratori nominati per amministrare il denaro pubblico, il nostro denaro, quello di tutti i cittadini, che dovrebbero saper risolvere i problemi della cittadinanza. È inquietante toccare con mano, al di là delle vuote parole, l’indifferenza e la noncuranza verso problemi che diventano ogni giorno giganti più minacciosi e temuti. Diventa impossibile in questo clima fidarsi di istituzioni che oggi promettono e domani ritrattano, diventa obbligato il percorso nuovo, inaspettato, di imparare a difendersi dalle istituzioni che non sanno difendere i nostri diritti.
Italo Ciccone
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