Il personale del Comando Stazione di Rocca S. Maria (TE), dipendente dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, durante i normali servizi di controllo del territorio, ha rinvenuto in località Settefonti di Valle Castellana, all’interno dell’area protetta, alcuni mezzi di cattura illegali per la fauna selvatica.
Gli strumenti, costituiti nel caso specifico da lacci in acciaio della lunghezza di circa due metri, sono stati rinvenuti legati ad alberi e posizionati ben nascosti tra la boscaglia lungo sentieri frequentati da fauna selvatica protetta, in modo da intrappolare i selvatici al loro passaggio. Del fatto è stata tempestivamente interessata l’Autorità Giudiziaria che ha autorizzato e convalidato il sequestro. Sono attualmente in corso le indagini per l’individuazione dei responsabili.
Un plauso all’operazione condotta dai Forestali è giunto dalla Direzione dell’Ente che si è detta «grata della rigorosa e costante opera di sorveglianza e di prevenzione dei reati contro l’ambiente assicurata. Non soltanto, infatti, i lacci sono illegali, ma sono anche tra gli strumenti più efferati e crudeli tra quelli usati dai bracconieri».
Nel comunicare l’avvenuto, il Corpo Forestale dello Stato ricorda a tutti i cittadini il numero gratuito di emergenza ambientale “1515”, cui si può segnalare l’insorgere di qualsiasi problematica significativa connessa al patrimonio forestale, all’ambiente, al buon uso del territorio e, soprattutto, in danno alla fauna selvatica e agli animali in generale.
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