Firmata alla Farnesina una convenzione di collaborazione tra la Cooperazione e quattro Regioni nel quadro del programma volto al rafforzamento del sistema sanitario palestinese (Posit). In particolare, Umbria, Toscana, Campania e Sicilia metteranno a disposizione risorse professionali provenienti dai rispettivi servizi sanitari regionali, con esperienza specifica in determinati settori di eccellenza, come la salute mentale, le malattie croniche, la salute delle donne e la disabilita’.
Alla cerimonia hanno preso parte il direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Esteri, Giampaolo Cantini, il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, gli assessori alla Salute delle Regioni Sicilia e Toscana Lucia Borsellino e Luigi Marroni, e il consigliere del presidente della Regione Campania, Raffaele Calabro’.
Il Posit punta a rafforzare il sistema di cure primarie e i servizi di emergenza con la fornitura di attrezzature medicali e lo sviluppo di competenze del personale sanitario attraverso un articolato programma di formazione. In particolare, si interverra’ per facilitare l’accesso a servizi essenziali, come i servizi ostetrici, la medicina di famiglia, prevenzione e controllo delle malattie non comunicabili, la salute della donna e la violenza di genere, salute mentale e disabilita’.
“La Palestina e’ storicamente uno dei maggiori beneficiari della Cooperazione italiana”, che nella regione “ha sviluppato una presenza importante e di qualita’, in particolare nella sanita’ e nelle questioni di genere”, ambiti nei quali l’Italia svolge “una funzione di leadership”, ha sottolineato Cantini. Una responsabilita’ che si colloca “all’interno di una programmazione triennale” 2012-2015 che gode di un “impegno finanziario importante, complessivamente 30 milioni a dono e 30 milioni in credito di aiuto”.
Da Gerusalemme, il direttore dell’Utl, Vincenzo Racalbuto, ha ricordato i vari progetti in corso, a cominciare dal settore della sanita’, con il programma sulla chirurgia mini invasiva in collaborazione con l’Universita’ Federico II di Napoli e i tre progetti riguardanti la salute di base. Inoltre, e’ in corso di definizione un credito di aiuto di 10 milioni per la costruzione di ospedali “per evitare il trasferimento dei pazienti in Israele, un costo che pesa per circa il 40% del budget palestinese”.
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