Iraq: strage di yazidi, 80 morti

L’agenzia di stampa Xinhua riferisce che almeno 80 yazidi sono stati uccisi nel nord dell’Iraq da miliziani dello ‘Stato islamico’ e che  più di 200 donne e bambini sono stati rapiti da miliziani dello ‘Stato islamico

Secondo le fonti della Xinhua, gli 80 yazidi sono stati uccisi nella casa di un leader tribale nel villaggio di Kocho, a ovest di Sinjar, località che si trova a circa 100 km a ovest di Mosul. Gli uomini sarebbero stati uccisi perché si sarebbero rifiutati di convertirsi all’Islam.

Gli ostaggi, più di 200 donne e bambini rapiti da miliziani dello ‘Stato islamico’, potrebbero invece essere stati trasferiti – stando alle informazioni riportate dall’agenzia – nella città di Tal Afar, circa 70 km a ovest di Mosul.

Mentre almeno 20 miliziani dello Stato Islamico sono stati uccisi e 11 feriti nel raid aereo americano di sabato mattina vicino alla diga di Mosul. Lo affermano fonti militari curde, dopo che gli americani hanno avviato un’operazione congiunta assieme agli iracheni per riprendere il controllo della strategica diga sul fiume Tigri.

Mahmoud Othman, esponente dell’Alleanza curda, chiede al premier incaricato iracheno Haider al-Abadi la formazione “al più presto” di un “governo tecnico”. In un comunicato riportato dall’agenzia di stampa irachena Nina, Othman sottolinea come “accordi segreti tra blocchi politici e tra leader abbiano ripercussioni negative sul processo politico” e come “accordi chiari siano meglio per tutti”.

Papa Francesco su Twitter è tornato a rivolgere un pensiero agli iracheni: “Non dimentichiamo il grido dei cristiani e di ogni popolazione perseguitata in Iraq”.