Hanno preso il via oggi le lezioni nelle scuole italiane: stamani è toccato agli alunni di Bolzano, gli ultimi a tornare sui banchi saranno quelli di Puglia e Sicilia il 17 settembre. In tutto si tratta di 8 milioni di bambini e ragazzi: tra loro ci sono quasi 230mila disabili o con limiti di apprendimento, che necessitano di un insegnante di sostegno. Quasi la metà di loro, però, continuano ad essere affiancati da docenti specializzati precari. E in diversi casi non hanno il docente o il Miur lo ha concesso per meno ore di quelle di cui avrebbero bisogno, così come indicato dalle Asl e dell’equipe psicopedagogica.
I numeri parlano chiaro: lo scorso anno l’anno scolastico, il Miur ha stabilito che i posti da insegnante di sostegno fossero 110.216. Di questi poco più della metà erano di ruolo: 63.348. Anche se vi aggiungiamo i 13.342 assunti su sostegno entro lo scorso 31 agosto e qualche migliaio ad inizio 2014, si arriva a meno di 80mila docenti specializzati di ruolo. Altri 40mila, tanti ne servono per coprire il fabbisogno di 230mila alunni con handicap, continueranno a lavorare da precari.
“Il problema – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – è che al Ministero dell’Istruzione continuano a fare i calcoli come se fossimo nel 2006, quando servivano 90.032 docenti di sostegno. Nel frattempo il numero degli alunni è aumentano in maniera massiccia, al ritmo di 10mila in più l’anno. Così quando si arriverà ai fatidici 90mila docenti di ruolo su sostegno, programmati con la Legge 244/2007, avremo il 70% di copertura. E non l’80% come sostiene ancora il Miur. Ben lontani dal rapporto di un docente ogni due alunni previsto dalla normativa vigente”.
“Per questa ragione l’Anief ha chiesto di autorizzare, oltre i 26.684 posti da convertire in assunzioni triennali, almeno altre 25mila assunzioni su sostegno in più, per evitare i ricorsi di coloro che hanno svolto più di 36 mesi su posti vacanti e disponibili così come previsto da una precisa direttiva Ue. Altrimenti – conclude Pacifico – toccherà ai tribunali, su indicazione della Corte di Giustizia europea, decidere per conto dello Stato, con tanto di danno erariale annesso”.
Intanto, però, ancora oggi il servizio didattico rimane contrassegnato da un’alta percentuale di docenti di sostegno che rimarranno precari, costretti quasi sempre a cambiare scuola ogni anno, non garantendo quella continuità didattica necessaria all’apprendimento degli alunni disabili. E laddove i docenti non sono assegnati, per mancato seguito da parte delle direttive delle Asl da parte degli uffici ministeriali periferici, sarà così ancora una volta applicata la sentenza della Corte Costituzionale n.80 del 26 febbraio 2010 che ha abrogato una parte della Finanziaria del 2007 ripristinando l’assegnazione in deroga di personale qualificato nei casi di alunni con gravi handicap. Una soluzione-tampone inevitabile, a fronte di un incremento medio di 10mila alunni disabili in più l’anno.
L’ANIEF chiede ai dirigenti scolastici, ai referenti di sostegno e a tutti i docenti in servizio presso le scuole italiane di attivarsi e di segnalare immediatamente al nostro sindacato le ore di sostegno negate agli alunni con disabilità grave scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica: sostegno@anief.net.
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